Ieri mattina ho percorso ventuno chilometri invece dei canonici sedici e durante la fase di ritorno il mio stomaco è stato vessato dal vento contrario, ma l’ascolto di nuovo disco mi ha permesso di tollerare con più facilità il fastidio fisico causato dalle folate. L’album a cui mi riferisco è “Chinese Democracy” che finalmente è uscito dopo una lunga attesa. Devo fare una premessa. Il mio primo disco è stato “Use Your Illusion I” che ho acquistato a Grosseto una mattina di molti anni fa durante una delle mie tante assenze ingiustificate a scuola, perciò conosco i Guns N’ Roses a menadito e non ho mai nutrito grandi aspettative nei confronti di questo ultimo lavoro che vede soltanto Axl Rose come membro della formazione originale. Alla luce di tutto questo posso dire soltanto una cosa: porco dio. “Chinese Democracy” è una delle migliori cose che abbia ascoltato da un po’ di tempo a questa parte e trovo che la voce isterica di Axl sia al top, specialmente quando la sforza così tanto da farmi immaginare che le sue corde vocali debbano spezzarsi da un momento all’altro. Personalmente non sento la mancanza di Slash, Duff, e Matt i cui album (sia con gli Slash’s Snakepit che con i Velvet Revolver) non mi sono mai piaciuti. Nonostante sia passato molto tempo dall’uscita di “Use Your Illusion II” trovo che in “Chinese Democracy” vi sia una consequenzialità con il precedente album del 1992. Le chitarre sono distinte, graffianti e Axl Rose cavalca le atmosfere futuristiche del disco con linee vocali che mi sono già entrate in testa. Forse ciò che sto per affermare può sembrare un po’ eccessivo, ma penso che Axl abbia fatto bene a uscire con il nome Guns N’ Roses perché con questo album ha dimostrato (almeno a me) che è lui l’anima del gruppo. Apprezzo tutte le tracce di “Chinese Democracy”, ma “Better” e “Madagascar” sono quelle che prediligo: sono certo che ascolterò questo disco a lungo, anche a costo di rallentare per qualche tempo la mia continua ricerca di nuove sonorità . Insomma, per me quel bastardo schizofrenico di Axl Rose è ancora sinonimo di rockstar ed è riuscito a tirare fuori quattordici tracce pregevoli, ma spero che la prossima volta impieghi meno tempo. Sebbene mi piacciano i nuovi Guns N’ Roses, voglio ricordare la formazione originale con uno dei pezzi che mi esaltano maggiormente e che il video sottostante immortala durante un live a Tokyo di sedici anni fa: “Nightrain”.
Parole chiave: axl rose, chinese democracy, gun n' roses, velvet revolver