Di certo ho vissuto tempi migliori e più stimolanti, ma il tenore dell’esistenza non può essere sempre il medesimo ed è fisiologico che si alternino periodi di segno opposto. Sto cercando di recuperare un’ottima forma nella corsa e mi sto impegnando per finire alcune cose che invero ho quasi ultimato. Non sono poi così male in arnese, ma devo pazientare un po’ per chiudere un ciclo: per fortuna la mia non è un’indole autodistruttiva.
Non ho legami profondi né affetti sinceri, perciò se dovessi venirmi meno per me sarebbe finita e una brutta caduta potrebbe rivelarsi definitiva: in realtà questa mia condizione non mi dispiace e non soltanto per l’assenza di una sua concreta alternativa. Ho una buona stella sebbene io non brilli granché e la considero un grande privilegio, un’egida preclusa ai più e di cui non do per scontato la luce. Non mi fido di nessuno e spero che nessuno si fidi di me, come a rendere equa e speculare la reciproca diffidenza, però tutto questo non implica da parte mia la mobilitazione della fanteria. Credo che io non abbia nulla da condividere in un contesto che oltrepassi la cordialità o la goliardia, quindi sospetto sempre di chi mostri il pur minimo entusiasmo nei miei confronti: sì, sto anche sul chi vive oltre a stare per i fatti miei. Per me cambierebbe poco se i tempi correnti fossero diversi dagli attuali: seguo un calendario che si segue da solo, in piena autonomia. Non so quante primavere mi restino e neanche azzardo un pronostico, però sento ancora in me un forte slancio e questa spinta mi rasserena.