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Tra santi e morti

Pubblicato mercoledì 1 Novembre 2023 alle 23:54 da Francesco

Scrivo nel giorno dei santi mentre incombe quello dei morti, però io non parteggio né per gli uni né per gli altri. Sono preda di un ritrovato entusiasmo giacché il mio sesto libro si appresta alla conclusione, ma invero questo mio stato emotivo è dovuto in larga parte a una rinnovata voglia di coltivare le mie abituali e solipsistiche passioni.
Dopo una naturale fase di stallo mi sento in procinto di ribadire a me stesso quello che mi sono sempre detto nelle fasi apicali dell’attuale incarnazione. Non ho né cerco alleati di sorta e credo di non poterne avere, non stabilisco patti, non ho più debiti di riconoscenza, non rispondo alle chiamate anonime e spesso ignoro anche quelle note. Se vestissi in maniera elegante potrei ricamarmi addosso un po’ di retorica, ma sotto certi aspetti il mio stile è asettico ed essenziale. Per mia fortuna non mi sento parte all’epoca corrente, così come non sono mai appartenuto a quelle di cui sono stato coevo, perciò continua a non fottermene una sega di quanto vada per la maggiore: la mia tendenza non dipende da ciò che sia di tendenza.
Non mi reputo poi così diverso da com’ero dieci o vent’anni fa e questa persistenza di certi miei tratti, reale o illusoria che sia, mi piace e mi rassicura sebbene io al momento non abbia bisogno di conforto: certo, non posso escludere la necessità di consolazione qualora mi dimentichi di tirare lo sciacquone dopo una sostanziosa cacata. Non sono clandestino nell’altrui attenzione e vivo sottotraccia ancorché non mi nasconda: non mi reputo uccel di bosco in quanto preferisco i felini ai volatili e in particolare i gatti: il salto con grande slancio rispetto al volo a bassa quota.

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