La mia ultima gara podistica risale a gennaio, tuttavia nell’ultimo trimestre dell’anno intendo partecipare a qualche evento agonistico ed è in ragione di questo che proposito che da giugno ho ripreso ad allenarmi con fortune alterne, difatti luglio e buona parte di agosto si sono dimostrati periodi difficili per impostare certe andature con determinati volumi.
Quest’oggi sono riuscito a fare un cosiddetto “lungo” di qualità, ossia trenta chilometri a un ritmo di medio di 4’04” al chilometro, tra l’altro in una giornata un po’ ventosa, a tratti ancora calda e con delle gambe nient’affatto riposate: me gusta!. Nei primi sei giorni del mese ho incamerato novantasette chilometri in 6 ore e 27 minuti, perciò con un passo medio di quattro minuti spaccati al chilometro: sono numeri che mi soddisfino sebbene ancora non indichino la mia forma migliore di sempre.
Mi sento un privilegiato perché m’è dato di correre e questa mia passione ormai si basa su un rapporto di lungo corso (appunto) tra me, la distanza e il tempo, insomma una sorta di ménage à trois! Forse è anche per la bontà e l’efficacia di questo triangolo che io non ho mai avuto relazioni sentimentali né carnali. A trentanove anni mi sento in uno stato psicofisico eccelso per il quale sono molto grato a me stesso, tanto per non smentire ancora una volta i miei marcati tratti solipsistici e autoreferenziali. Il tempo scorre e io con lui.
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