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Sottotraccia

Soffiano venti di guerra, i mercati finanziari crollano, le democrazie si scoprono sempre più fragili e io ho inito il latte perché di solito non lo bevo. La pazienza è la virtù dei forti perché l’attesa sa essere logorante e io per mia fortuna non mi aspetto mai niente, ma al contempo sono in grado di lasciare il passo al tempo senza angustiarmi. Sono tanti i vantaggi di un’introspezione che risulti feconda e si faccia prima ancella di un isolamento prolungato. A mio parere l’epoca corrente renda merito a chiunque abbia svolto un certo lavoro su di sé, ma i frutti di quest’ultimo non deperiscono mai e le attuali circostanze si limitano a mettere in risalto quanto già rifulge di luce propria.
L’agitazione non porta mai nulla di buono, è nociva per la lucidità e non di rado si sprigiona come un immondo fetore da timori infondati. La mente non dice sempre la verità ed è proprio per metterla sotto torchio che io non identifico tutto me stesso con lei. Sono molteplici e infidi gli scherzi che le proprie astrazioni sanno tirare, ma non è così intuitivo prenderne coscienza. Non sono in grado di stabilire cosa sia meglio per altri e quindi non provo ad avventurarmi al di là della mia giurisdizione.
Spesso la natura del desiderio è subdola e vincolante, perciò diffido di quanto mi attragga e lo passo quasi sempre al vaglio del tribunale interiore, ma anche quest’ultimo non è esente da errori e dunque le certezze fanno di rado una fugace comparsa. I pericoli si annidano ovunque, ma io credo che una buona parte siano endogeni. I campanelli d’allarme sono superati in rumore dagli entusiasmi e di norma la loro eco torna a primeggiare nello spettro sonoro quando ormai nessun richiamo serva più.
Non rifuggo dalla risonanza altrui né la evito, ma neanche mi metto nella condizione di ricercarla e quando mi trovo a relazionarmici tento di non proiettarci più del necessario. Secondo me ognuno ha dentro se stesso tutto ciò di cui abbisogna, ma nessuno può spiegarlo a chi non sappia impararlo da solo: di questo avvitamento logico sono fortemente convinto. Il resto? Mancia.

Francesco

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