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A ridosso della mezzanotte

Mi rallegra la fermezza con cui il moto unidirezionale del tempo sa restringere le possibilità individuali: si tratta di un’ottima dieta esistenziale per il girovita. Quando avevo qualche anno di meno mi dovevo trascinare dietro molte aspettative in più, ma a un certo punto ho cominciato a smarrirle e non ne ho mai denunciato la scomparsa. Non ho idea di cosa sia davvero la libertà perché ancor oggi associo a questa parola un concetto sfuggente, forse addirittura latitante, però ho sempre avuto la netta impressione che il suo ostinato inseguimento conduca al suo esatto contrario: per quest’ultima suggestione ringrazio il mio sponsor, ovvero la vita degli altri.
È l’ultimo sabato estivo quello da cui trasmetto in differita, tuttavia non mi trovo sulla lunghezza d’onda di terzi né conosco prime donne e secondo me anche i secondi contano poco: per De Coubertin l’importante è partecipare e io dissento anche su questo; insomma, non me ne va bene una, come le guerre mondiali alla Germania o le cure ordinarie ai malati terminali. Qual è il mio ruolo, esattamente? Non ho tutta questa fretta di entrare in campo, anzi, vorrei prima scaldarmi un po’ con un’ecpirosi. Purtroppo sono smemorato e della vita precedente non ricordo né quale luogo né quale data io abbia concordato con la mia anima gemella per l’appuntamento in quest’incarnazione, ma spero di rimediare in capo a qualche secolo con una scatola di dolciumi: zuccheri e grassi saturi sono ambasciatori e pacieri ideali in molte occasioni. Ci sarà tempo e modo, almeno finché ci sarà tempo e modo.
Nell’universo e nei suoi immediati dintorni ci sono tanti posti da scoprire, ma conto di restare ancora un po’ sulla Terra per scrivere meglio la recensione che le lascerò quando lascerò il corpo. Forse dovrei volare basso, ma se potessi farlo davvero andrei persino oltre e mi recherei in apnea sul fondo della fossa delle Marianne per una foto di gruppo con gli abissi. Ho una vita interiore così ricca che non m’interessa cosa passa per la testa agli altri, preferisco le mie prime visioni, quindi non proverei mai a spiare quella di un suicida che fosse così incauto da lasciare una tempia aperta.

Francesco

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