Aumentano i contagi mentre l’idiozia resta stazionaria ai suoi massimi picchi. Nell’ubriacatura democratica e nell’entropia dell’informazione gli esperti e i minus habentes ricevono la stessa considerazione. La verità non è importante al cospetto delle convinzione, così come nei tribunali la ragione e il torto hanno un valore subalterno alle loro esposizioni formali: tutto torna nella sottrazione aritmetica che vede la costante diminuzione del già scarso buonsenso.
La coerenza dura al massimo qualche semestre, poi le idee cambiano per fare le troie con le nuove opportunità e tutto si risolve in un bacio saffico che in parte ricorda quello biblico di Giuda Iscariota. Qualcuno forse coltiva le speranze negli armadi, tra gli scheletri, e almeno evita il pericolo dei corvi. Ogni epoca ha i suoi impazzimenti e le proprie catastrofi che ispessiscono sempre di più i libri di storia e il tedio degli studenti.
Io mi trovo ai margini del presente e guardo in lontananza il fiume che porta a valle i cadaveri, ma ogni tanto assisto alle sue esondazioni e alla creatività del dissesto idrogeologico. Non ho idea di quale sia l’idea migliore né m’è dato sapere in quale direzione sarebbe opportuno che girasse quest’umile pianeta, ma credo che i bar, le osterie, gli stadi, le discoteche, le piazze di spaccio, i campi nomadi e le stanze delle questure trabocchino di possibili soluzioni, tutte sigillate ermeticamente in preziose scatole craniche. Non sono alle prese con chi prese il comando e in tutta onestà non vedo quale grande privilegio sia quello d’impartire ordini sulla biosfera: ognuno si diverte come può nei limiti della sua durata biologica. Ed è subito necrosi.
Parole chiave: aumento contagi, livello di guardia