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Spazi e distanze

L’altra sera ho passato in rassegna le foto dei miei viaggi e ne ho trovata una che ho deciso di mettere in calce a queste righe. L’immagine risale a circa tredici mesi fa, quando sono mi sono recato in Giappone per correre la maratona di Tokyo. Appena l’ho rivista mi è venuto subito in mente il tema del distanziamento sociale, il quale ha preso piede con la quarantena e sempre nella medesima ha iniziato a sfuggire di mano: forse il Leviatano ha un problema ai motoneuroni.
Mi piacciono gli spazi aperti, le superfici estese e vuote, il risalto di cui può godere l’orizzonte e la sensazione della distanza: sono elementi suggestivi che si prestano a meravigliose contemplazioni. Ho visto molti giardini zen nelle mie camminate solitarie in Estremo Oriente e mi piacerebbe frequentarne uno assiduamente o addirittura possederlo se un domani decidessi di trasferirmi per sempre in Asia.

Francesco

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