Il mio primo videogioco risale al 2000 e lo realizzai con un programma che si chiamava The Games Factory, la mia modesta creazione invece la intitolai Space Killer e comparve su un Silver Disk, ovvero un CD-ROM che all’epoca usciva come allegato a una celebre rivista per PC, The Games Machine, mensile di cui ero avido lettore. Non ho mai creato nulla di complesso perché non mi sono mai applicato più di tanto, ma l’informatica mi è sempre piaciuta a tutto tondo. Anni fa avevo acquisito da autodidatta una certa dimestichezza con qualche linguaggio di programmazione, ma l’incostanza mi ha fatto perdere per strada buona parte di quelle nozioni e oggi mi rimane poco più dello stretto necessario. Restio a programmare alcunché, ho scoperto un WYSIWYG (what you see is what you get) nuovo e gratuito con cui realizzare videogiochi, Gdevelop, così ho deciso di… giocarci! Mi sono anche divertito a realizzare tutta la grafica.
Non ho il tratto né il senso della prospettiva di Piero della Francesca, ma ho fatto il possibile per celebrare la grande pandemia del Venti. Sputi di gloria è un breve platform che ho realizzato in una settimana con l’inconscio scopo di omaggiare i peggiori videogiochi per Commodore 64, però mi ha anche dato la scusa per chiedere a un amico di registrare qualche breve pezzo da mettere in sottofondo e lui come al solito non mi ha deluso: il suo contributo è stato eccelso.
Per evitare la scure della censura mi limito a scrivere che nel gioco bisogna raccogliere tutte le autocertificazioni e sconfiggere una sardina gigante.
Può essere giocato dal browser a questo indirizzo: https://www.team84.info/sputidigloria/
Parole chiave: creare videogiochi, gdevelop, gioco indie, indie game, old school game, platform, silver disk, sputi di gloria, the games machine, what you see is what you get, WYSIWYG