Le costituzioni assomigliano a testi sacri perché valgono soltanto per chi ci creda, difatti i loro princìpi vengono disattesi quotidianamente e sovente qualsiasi diritto di cui si fanno garanti resta all’indolente grado di proposito o buona intenzione: i doveri invece presentano un carattere facoltativo e non di rado mortificano chi s’impegni nella loro osservanza.
Ogni vanagloriosa rivendicazione di libertà e progresso ha una natura molto astratta poiché in troppo casi imperfetta, tardiva o talora inesistente risulta la sua applicazione concreta. La realtà è più aleatoria di quanto lascino trapelare le rassicurazioni d’ogni sistema giuridico del mondo sviluppato. Secondo me i miei simili non sanno governare i loro pari, o perlomeno in tale à mbito sono destinati a incontrare problemi insormontabili quando decidano di radunarsi in comunità grandi ed eterogenee. Io credo che le società umane possano avere una buona riuscita solo quando siano uniformi, di dimensioni ridotte e abbastanza isolate tra loro, ma questa è soltanto una mia intuizione alla quale non so conferire né tantomeno m’interessa dare prove con cui ammantarla d’oggettività , manco dovesse sfilare su un’inutile pretesa.
L’Occidente ha spesso dileggiato le superstizioni altrui o ne ha distorto il valore intrinseco per renderle compatibili alla sua assimilazione culturale, ma a mio modo di vedere non ha mai fatto sufficienti esercizi di autoironia nei riguardi delle proprie. I riti abbreviati nei processi penali per me non differiscono molto da certi rituali di purificazione. Ai miei occhi il festeggiamento d’un giorno caro alla democrazia non è diverso da quello di una ricorrenza teocratica o religiosa, ma differente è il peso specifico degli archetipi a cui ognuno di questi elementi si appoggia. Le realtà tribali esistono anche nelle città della moda e nei salotti dove taluni intavolano sofisticate conversazioni. Una eco profonda risuona dalla culla della specie e riduce la scritta che campeggia nei tribunali, “la legge è uguale per tutti”, a un buon lavoro d’intaglio, niente di più, almeno quand’essa sia ricavata dal legno.
Parole chiave: diritti, doveri facoltativi, ossimori democratici, realtà tribale, società , tutto è aleatorio