Mi sto allenando a dovere, ma non sento il peso dei carichi né della loro intensità perché amo quello che faccio e in questa fase della mia vita ne sento forte il richiamo. Riesco a convogliare tutte le mie energie nelle prove verso cui la mia volontà si volge con tutta se stessa e traggo ulteriore forza dalla diretta testimonianza di cotale concentrazione.
La corsa mi permette di verificare sul piano della materia quanto in me si origina altrove, perciò sotto questo aspetto essa si presta a un impiego che trascende (in ogni senso) le sue caratteristiche ordinarie, quelle ludiche, salutistiche e agonistiche.
Non so come vivano gli altri né quali obblighi impongano a sé stessi oltre a quanto già esige la sciagura di ogni esistenza terrena, ma in buona sostanza credo che siano cazzi loro: io sono e resto un solipsista convinto.
Negli ultimi tre giorni ho messo in fila degli ottimi allenamenti, tuttavia non ne avevo programmato neanche uno: essi sono sbocciati spontaneamente, come i fiori di campo o le guerre civili.
Sabato ho corso 24 chilometri a 3’55” più altri 6 di recupero.
Domenica 22 chilometri a 3’54” più 3,5 di recupero.
Ieri 22 chilometri a 3’51” e ho tirato il nono (è venuto a 3’07”!)
Le tracce di queste sessioni sono sul mio profilo di Strava (sul quale condivido pubblicamente solo certi allenamenti).
Che bello non avere figli: si tratta di un grande sollievo esistenzialistico e di un…
Le parole non pesano molto, ma io rinuncio a lanciarle dove non possono arrivare e…
La fenomenologia dello spirito è un'avventura gnoseologica e un allenamento per la capacità d'astrazione, ma…
Non riesco a detestare il caldo perché lo associo al deserto di cui mi sento…
Trovo che quest'estate sia un po' sottotono, tuttavia non riesco a capire i motivi di…
Ho una predilezione per i temporali estivi e preferisco l'ira dei nembi all'indolenza dell'afa o…