Sono riuscito a recuperare il filmato integrale della strage in Nuova Zelanda: è la cosa più allucinante che abbia mai visto.
In certe parti del mondo è troppo facile accumulare degli arsenali e produrre massacri.
L’attentatore guida verso la zona della moschea mentre ascolta il motivetto allegro di "British Grenadier". Una volta giunto a destinazione apre il bagagliaio e prende un secondo fucile semiautomatico oltre a quello che già porta a tracolla: entrambe le armi sono ricoperte di scritte bianche che non sono riuscito a leggere.
È tutto trasmesso in streaming e la visuale dà l’idea di un videogioco in prima persona. Il tizio si avvia in tenuta d’assalto verso i suoi obiettivi e una volta all’ingresso della moschea apre il fuoco contro le prime persone che incontra: ne uccide alcune e getta a terra il primo fucile. Imbraccia la seconda arma e riprende a sparare colpi singoli. È freddo e preciso. Avanza ancora e a un certo punto cambia modalità di fuoco passando alla raffica. È impressionante il momento in cui un ragazzo tenta di scappare e finisce per andargli incontro: lui gli spara a bruciapelo.
Cambia diversi caricatori. I corpi a terra sono molti e non essendoci più bersagli mobili i proiettili sono indirizzati ai cadaveri o a chi tenta di salvarsi fingendosi morto.
Esce così com’è entrato dirigendosi verso l’auto e sulla via del ritorno spara in testa a una donna riversa sul marciapiede che chiede aiuto: "Help me, help me". Si rimette alla guida e se ne va mentre dall’autoradio esce "Fire" di Arthur Brown.
Prima di fuggire effettua qualche drive-by e uccide almeno un altro paio di persone. Alla fine del filmato, che dura quasi diciassette minuti, commenta la strage e in lontananza si sentono delle sirene.
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