Con il nome di Izdubar mi diletto a registrare delle tracce ambient per fornire un’ulteriore via di fuga a certe impressioni di cui talora la mia esistenza si scopre madre: mi rilassa la ricerca di suoni che si adattino allo scopo suddetto. Tento senza pretese di praticare la tecnica dell’immaginazione attiva di Carl Gustav Jung, quindi provo a stabilire un ponte tra l’Io e l’inconscio che poggi sulla più salda spontaneità della mia fantasia. Sono le circostanze della mia esistenza che ogni tanto mi spingono a mettermi davanti alla tastiera.
Quest’ultima traccia è nata da alcune mie riflessioni sulla morte durante un brevissimo viaggio a Francoforte e proprio là, davanti a un cimitero ebraico, ho filmato la sequenza statica che si ripete nel video.
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