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Treviso Marathon 2018

Sabato sono andato a Treviso per correre l’indomani la quindicesima edizione della maratona cittadina e durante le cinque ore di guida ho avuto anche il tempo di formulare un’accusa precisa alla deriva dei continenti: quest’ultima è stata negligente perché non ha prodotto un oceano tra la l’Italia e l’Africa, ma soltanto un modesto mare in cui sguazzano le bagnarole di squallide ONG e dove l’amor patrio si sente un pesce fuor d’acqua.
Ho chiuso la gara in 2h40’0” e novanta centesimi, un risultato tondo tondo, la mia seconda migliore prestazione di sempre sulla distanza regina. Sono partito con il coltello fra i denti per attentare al mio primato personale e l’ho mancato di otto secondi.
Non ho idea di come fosse il percorso nelle edizioni precedenti, ma quello di quest’anno non mi è parso affatto veloce: ho trovato alcuni strappi in salita lungo dei cavalcavia, parti di strada bianca e tratti pavimentati con i sampietrini. Non ho avuto granché il vento in poppa né la grazia di una sua trascurabile presenza, ma per buona parte della gara Eolo mi ha spirato contro: maledetto, pagherai tutto, pagherai caro.
Questi i miei intertempi: sono passato al decimo chilometro in 37’29”, alla mezza maratona in 1h19’25” e al trentesimo chilometro in 1h52”53”. Decima maratona in sei mesi e nove giorni.
Di solito competo in solitudine, ma alla partenza ho ritrovato un grande atleta con cui a ottobre ho condiviso il podio della maratona di Parma (lui secondo, io terzo), Filippo Bovanini, e insieme abbiamo affrontato buona parte del viaggio; ci siamo divisi verso il trentatreesimo chilometro più o meno, infatti lui è riuscito a compiere una progressione magistrale e ha tagliato il traguardo quasi un minuto prima di me.
La sua compagnia mi ha fatto davvero piacere e se non ci fossimo aiutati a vicenda io avrei fatto registrare un tempo finale più alto: di questo sono pressoché certo. Ci troveremo ancora sulle strade d’Italia ad aiutarci o a duellare, entrambi consapevoli di come le nostre pagine migliori non siano ancora state scritte!
Proverò a scendere una seconda volta sotto le due ore e quaranta minuti tra due settimane, alla maratona di Roma, dove avrò il pettorale numero 77 e partirò nella griglia dei top runners, difatti il mio record personale mi ha consentito di accederci per appena sei secondi.
Devo ancora migliorare il mio rapporto tra altezza e peso, ma non posso aumentare la prima e dunque non mi resta che ritoccare il secondo. Sono pesante per essere un maratoneta e quindi apprezzo ancor di più i miei risultati, però è opportuno che riveda la mia alimentazione e smetta di mangiare troppa merda.

Francesco

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