Sto vivendo una piacevole estate e in parte ne sono sorpreso poiché qualche mese fa, in primavera, per me non si profilava una stagione particolarmente rosea. Adesso mi sento equidistante da tutto e talvolta mi pare che io abbia trovato l’orbita ideale attorno a un pianeta desolato.
Riconosco dentro me una forma di serena accettazione per l’impossibilità di certe dinamiche, come se avessi firmato una resa e non mi fossi neanche tenuto la penna per dispetto, ma in realtà tutto ciò è avvenuto in maniera spontanea e d’altro canto dubito che avrebbe sortito gli stessi effetti se fosse successo in maniera diversa. Il tempo ha una grande pazienza ed è per questa ragione che risolve tutte le questioni umane, ma la sua efficacia richiede se stesso: ergo, tempo al tempo.
Mi chiedo quali turbolenze mi aspettino in avvenire, quali campi gravitazionali rischino di modificare il mio moto attuale e quanto acume mi sia dato di stipare negli interstizi sinaptici, ma non temo il futuro e conto d'affrontarlo coi simpatici presenti di cui l’esperienza mi ha fatto dono. Alla mia età Cristo fu messo in croce e Alessandro Magno morì a Babilonia dopo una spedizione nella valle dell’Indo, tuttavia io non sono chiamato a grandi imprese e non rischio di finire sui libri di storia. Talora sono pervaso dalla sensazione che la mia percezione del tempo sia rallentata, come se fossi in grado di apprezzare o anche solo di assistere più attentamente alla successione degli istanti, però tale impressione non mi è inedita e già in passato ho vissuto periodi di analoga lucidità .
C’è un vuoto al mio interno, ma io lo considero alla stregua di un buco nero che si trovi al centro di una galassia e quindi non vivo male la sua presenza: esso è parte del mio microcosmo. Ogni tanto mi chiedo come siano certe sensazioni e in particolare quelle che derivino da un’intima complicità , ma al contempo io detengo il sapere di una solitudine positiva che forse ad altri è del tutto ignota. Mi ritengo fortunato, mi sento forte e attualmente anche in piena forma, perciò non v’è nulla di cui mi possa lamentare per quanto concerne la mia esistenza sotto l’aspetto individuale; se invece dovessi esprimermi sugli eventi che mi circondano allora sarei prodigo d’immancabili strali.
Parole chiave: solitudine positiva, stare in pace, vuoto interiore