Come altri prima di me, anch’io considero il corpo un tempio, perciò cerco di tenere allenate le mie capacità motorie e psichiche senza l’illusione che possano evitare il decadimento naturale a cui ogni cosa è soggetta: c’è modo e modo di arrivare alla fine, malgrado la sua vicinanza.
Per quanto concerne la memoria procedurale, oltre a suonare un po’ la chitarra elettrica mi avvalgo più che altro del palleggio calcistico, come già esemplificai anni fa nel seguente video: https://www.youtube.com/watch?v=-4aXG4yUAz0
Un altro modesto contributo alla mia neurogenesi lo do con l’esercizio della memoria semantica. Da incostante autodidatta ho ripreso più volte lo studio degli ideogrammi giapponesi, ma in realtà questi sforzi irregolari hanno giovato più alle mie capacità mnemoniche che a una vera padronanza della lingua (pressoché nulla). Al momento conosco circa cinquecento kanji e trovo incredibile come a distanza di tempo mi risulti sempre più facile il recupero completo delle mie conoscenze pregresse. La mente offre piccole meraviglie a chiunque la nutra e non la ottunda.
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