Nell’anno che è volto al termine ho riempito molti silenzi con della buona musica.
Di seguito riporto la mia volubile top ten.
1) James Senese – ‘O Sanghe – 2016
Ho ascoltato molto questo album di cui possiedo il vinile. Un groove continuo, avvolgente e coinvolgente, con stupendi testi in dialetto. Adoro smodatamente i Napoli Centrale, ma anche la carriera solista di Senese che per questo suo disco si è ritrovato con Franco Del Prete.
"Ch’ Jurnata" è il mio pezzo preferito, anzi, un vero e proprio manifesto.
2) Anderson / Stolt – Invention Of Knowledge – 2016
Due icone del progressive rock internazionale. Certe volte le vie di mezzo sembrano dei mesti compromessi, ma in questo caso ci si trova a metà strada tra gli Yes e The Flower Kings. Disco stupendo, onirico, etereo. L’intro di "Chase And Harmony" è una delle cose più belle che abbia mai sentito e raggiunge il suo climax quando entra la voce di Anderson: quanta magnificenza.
3) Fates Warning – Theories Of Flight – 2016
Sono un ascoltatore dei Fates Warning dalla tarda adolescenza e ho apprezzato moltissimo il loro ultimo sforzo, una vera certezza nel panorama del progressive metal. La voce di Ray Alder e la chitarra di Jim Matheos mostrano ancora le loro peculiarità. Qui "Seven Stars" è la mia traccia prediletta.
4) Sam Dees – The Show Must Go On – 1975
Ho scoperto per caso questo disco e me ne sono innamorato perdutamente: si tratta di un album di soul, in senso letterale. È piuttosto difficile che un platter del genere riesca a catturarmi e a coinvolgermi emotivamente, ma in questo caso Sam Dees ci riesce già con la sola "Come Back Strong".
5) Bronson – Roma Tiger Punk – 2015
Apprezzo i Bronson dal loro primo album benché il loro genere non sia certo quello che prediligo. Privi di particolari virtuosismi, riescono comunque a creare un bel muro di suono su cui veicolano dei testi d’impegno sociale che riesco ad apprezzare senza imbarazzi. Pezzo preferito: "La Strada".
6) Metamorfosi – Purgatorio – 2016
Dopo quarantatré anni dal celebre "Inferno" i Metamorfosi sono riusciti a concludere la trilogia dantesca. Ebbi modo di ascoltare parte di questo disco prima della sua uscita: ciò avvenne in occasione di un raro concerto del gruppo in quel di Roma. Trovo che “Superbi” sia l’episodio più evocativo dell’album.
7) Fantan Mojah – Soul Rasta – 2016
Non sono un grande fruitore di reggae, ma lo apprezzo nella sua veste roots e il disco di Fantan Mojah mi ha trasmesso molta positività nel corso dell’anno, anzi, in alcuni casi è stato proprio un sostegno. "Rasta Got Soul" è il pezzo che mi prende di più.
8) Spettri – 2973 La Nemica Dei Ricordi – 2015
Un’altra bella freccia nel mai pago arco del progressive italiano. È un album magistrale che si lascia ascoltare senza soluzione di continuità dall’inizio alla fine. È un peccato che simili lavori non godano di una maggiore visibilità.
9) Pagan’s Mind – Enigmatic Calling – 2005
L’ennesimo disco che scopro con colpevole ritardo. "Enigmatic Calling" è un grandioso e riuscitissimo sforzo nel non facile campo del progressive metal. Stupendo.
10) Dark Funeral – Where Shadows Forever Reign – 2016
Malgrado il cambio di formazione i Dark Funeral si confermano una certezza granitica nel black metal e questo album ne è l’inconfutabile, oscura ed estrema prova.
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