Sabato ho attraversato per l’ennesima volta una parte d’Italia da solo e con la mia auto sono arrivato in quel di Parma per prendere parte l’indomani alla prima edizione della maratona cittadina, una gara organizzata bene che ho completato in 2h55’11”, il mio secondo miglior tempo di sempre sulla distanza regina. Mi sono classificato undicesimo assoluto su novecento arrivati e secondo di categoria: un ottimo piazzamento che non avevo mai conseguito prima.
Le gambe non hanno girato a pieno regime, tuttavia i primi ventiseimila metri se ne sono andati tranquillamente. Ho bevuto mezzo bicchiere d’acqua al ristoro del trentesimo chilometro e un altro mezzo al ristoro del trentacinquesimo.
Avevo con me due gel che non ho usato perché ho avvertito un disturbo allo stomaco e quindi, per non rischiare una crisi, ho corso senza altra integrazione che la suddetta H²O.
Ho affrontato interi tratti della gara da solo, più distante dal gruppo degli inseguitori che da quello di cui vedevo le schiene, però la tenuta mentale è stata buona e l’ultimo sorpasso l’ho effettuato a metà del quarantesimo chilometro.
Sono soddisfatto perché nell’arco di due settimane sono riuscito a correre due maratone sotto le tre ore e la seconda meglio della prima. Ho preparato entrambe le gare senza lavori specifici per la velocità, ma solo con degli allenamenti medi e lunghi.
Sono l’allenatore di me stesso e ho dei metodi poco ortodossi, ma per come sono fatto non conosco un altro approccio possibile da parte mia a questa disciplina.
Da una libreria del centro di Parma ho acquistato "L’essere e il nulla" di Sartre che sarà oggetto di mie future, doverose ed esistenzialistiche letture.
Questi i miei intertempi:
10KM: 41’29"
Mezza maratona: 1h27’20"
30KM: 2h01’56"
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