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Brexit

Pubblicato venerdì 24 Giugno 2016 alle 23:43 da Francesco

A differenze di molti altri io non sono un economista e non ho idea di cosa comporti realmente l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa, ma sono contento che la vecchia Albione abbia votato in tal senso. Provo un moto di gioia e commozione ogni volta che un popolo ritrova l'amor patrio. Non so quali saranno le ripercussioni economiche sull'Italia, ma è nell'ordine delle cose che la storia condanni gli inetti e dunque mi preparo al peggio. Sulla stampa subodoro una faziosità che mi repelle anche quando sostiene idee simili alle mie, difatti sia in un senso che nell'esatto opposto mi annoia la pochezza con cui viene meno al suo compito precipuo, ovvero informare, ma può darsi che io veda del marcio dove invece c'è soltanto merda: non è cosa da escludere.
Il lento fluire degli eventi non lascia niente immutato e dubito che i confini attuali rimarranno gli stessi per sempre. Chissà tra alcuni secoli come cambieranno le carte geografiche e gli sguardi che i posteri vi poseranno sopra. La profonda incertezza del presente è essa stessa fondante d'ogni divenire che sia a portata d'uomo, ma è troppo breve l'esistenza media della mia specie affinché un singolo individuo possa apprezzare gli effetti sensibili di cambiamenti epocali; forse l'eccezione a quest'ipotetica regola può trovarsi in chi nasca e viva in una congiuntura talmente favorevole da permettergli di rendere una testimonianza diretta dei fatti suddetti.

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