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Un anno fa od oggi

L’inizio di settembre annuncia l’autunno, ma i presagi della nuova stagione non affievoliscono i miei solipsistici entusiasmi e dunque non me ne dolgo.
Un anno fa, di questi tempi, non me la passavo bene perché avevo appena incassato una forte delusione, ma alla fine il contraccolpo emotivo non è riuscito a mettermi knockout e in qualche modo sono cascato in piedi. Sono storie comuni e penso che quasi tutti ci siano passati, perciò mi viene da ridere quando qualcuno è convinto che i propri problemi siano una sua prerogativa. Se non fossi stato astemio e solitario forse in quei momenti bui avrei cercato la comprensione dell’alcol e le frasi di circostanza di qualche presunto amico, ma io tengo troppo alla mia lucidità e troppo poco ai miei conoscenti: per fortuna non ho bisogno del vino per essere sincero!
Non posso che occuparmi di me e la consapevolezza di tale limite mi infonde una grande forza. Di certo le mie questioni non sono gravi e impellenti come quelle di chi fugge dal suolo natio per non soccombere alle guerre fratricide, o di chi magari ha una famiglia numerosa e non riesce a sbarcare il lunario, ma ognuno ha la sua croce e io da buon ateo cerco di scaraventare a terra la mia. Perseguo un’evoluzione individuale di cui nessuno è partecipe perché potrei condividerla pienamente solo se mi trovassi in una relazione di profonda reciprocità.
Certi sforzi per essere efficaci non hanno bisogno di un riconoscimento, bensì devono provocare degli effetti concreti e tutto il resto, il contorno di opinioni, è un lieto ciarlare che ha anch’esso una sua funzione specifica. Quando tutto sembra deciso io non mi fido delle apparenze benché talora su queste faccia quasi cieco affidamento, ma attendo le ulteriori conferme di quella realtà di cui non voglio essere mero spettatore. Mi trovo ancora a debita distanza da certe dinamiche perché non ho margine per avvicinarmici, tuttavia io libero una seconda volta il mio tempo libero ogni volta che lo impiego per alimentare quel fuoco interiore di cui a breve avrò bisogno come non mai, o forse come sempre.

Francesco

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