Mercoledì mi sono recato a Bologna per godermi l’Heidenfest. Purtroppo sono giunto con un’ora di ritardo, di conseguenza mi sono perso l’apertura dei Krampus e una parte dell’esibizione dei Trollfest, ma tanto non m’importava granché né dei primi né dei secondi. Ho rivisto i Varg che avevo già avuto modo di apprezzare quattro anni prima al Paganfest e mi hanno convinto ancora una volta nonostante i loro dischi non mi facciano impazzire. Anche i Korpiklaani mi sono piaciuti parecchio e ho gradito il loro folk metal assai festoso, trascinato da parti di violino efficacissime. Quando sono saliti sul palco i Wintersun ho iniziato davvero a gasarmi e non so che elogi fare a questi finlandesi senza cadere nella banalità. Il nuovo album a mio avviso supera il primo, quel debutto omonimo uscito ormai otto anni fa, ma durante il live non ho sentito manco un attimo di calo e ho assistito ad un continuo susseguirsi di pezzi epici che m’hanno trascinato. Non ho potuto filmare Jari e soci perché mi trovavo in prima fila, attaccato alla transenna, perciò troppo vicino al palco per eludere una registrazione eccessivamente distorta: in compenso ho preso qualche ricordino filmato dei Varg (ottimi organizzatori di moshpit) e dei Korpiklaani.
Mi sono goduto un gran bel concerto, in un’ottima atmosfera, con un pubblico partecipe e gruppi validi: ancora una volta posso affermare che è valsa la pena di fare quasi settecento chilometri.
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