Avverto un profondo benessere nel corpo e nella psiche. Gli allenamenti da me effettuati con le alte temperature credo che siano alla base del vigore da cui mi sento compenetrato, anche in virtù di una frescura che può essere già considerata settembrina.
Non mi spiego invece l’altitudine del morale, ma immagino che anch’essa in parte sia dovuta allo stato fisico. Fatico a dare delle motivazioni di carattere psicologico che siano certe, ma azzardo a supporre che l’assenza di una gioia potenziale permetta alla mia mente di restarsene quieta. In altre parole è la mancanza di un nome al quale sovrapporre il desiderio di unità che mi evita tensioni e logorii. Qualche volta temo di essere troppo razionale e prossimo all’inaridimento, ma non credo di correre davvero questo rischio. Il vuoto è un luogo di transito che conosco bene e mi è caro perché ha ospitato i periodi migliori e più proficui della mia giovane esistenza, ma non ho mai pensato di comprarci una torre eburnea per trasferirmici in pianta stabile.
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