Non ho granché da scrivere in questi giorni. La mia esistenza è scandita da ritmi precisi e uso il tempo libero per quelle attività con cui sono tutt’uno da oltre un lustro: la corsa, la scrittura, la lettura e le loro ramificazioni. Non vedo nessuno, però vedo oltre e me ne compiaccio.
È un periodo stupendo quello che mi trovo a vivere benché l’Italia sia sull’orlo della guerra civile. Trovo epica la mia solitudine e credo che faccia emergere la parte migliore di me. Se avessi una relazione probabilmente non riuscirei a godermela poiché questi mesi sono stupefacenti per un isolamento che è tuttavia perfezionabile. In futuro sono certo che riaffiorerà il bisogno naturale d’avere qualcuno accanto, ma ora soltanto la coscrizione potrebbe strapparmi da cotanta pace. Nelle mie giornate non c’è motivo tedio, neanche nelle questioni burocratiche che assolvo senza sentirne il peso. In passato ho già toccato un livello così alto d’amor proprio, però non escludo di potermi superare. Taluni si concentrano sugli altri, io preferisco di gran lunga dedicarmi a me.
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