Un po’ di tempo fa ho creduto d’aver ottenuto il mio tempo personale sui cento metri. Ieri il tizio che mi aveva cronometrato mi ha detto che la distanza su cui ci siamo basati è segnata in modo errato. Benché non sia uno sprinter mi sembrava eccessivo che facessi registrare sedici secondi e mezzo sui cento metri, difatti il tempo che mi è stato dato è erroneo. D’altronde conosco delle persone nettamente più lente di me che riescono a coprire la distanza in quattordici secondi. Mi auguro di potermi cronometrare seriamente sui cento metri poiché sono curioso di conoscere il mio tempo reale. Non m’aspetto nulla di strabiliante, ma quantomeno una prestazione decente.
Sul fondo invece ho avuto una soddisfazione che mi ha gratificato oltremodo benché non sia nulla di epocale. In questo periodo mi sto definendo, perciò evito le mezze maratone e prediligo percorsi più brevi al fine di contenere l’erosione della massa muscolare. Sono riuscito a correre i dieci chilometri in 39’02” con un passo al chilometro di 3’54”. Ho spinto al massimo e non potrei mai sostenere un ritmo del genere per una mezza maratona, però sono stato felice di essere sceso sotto il muro dei quattro minuti. Non sono un fanatico dei tempi, ma ogni tanto ne tengo traccia poiché mi dànno preziose indicazioni sull’efficienza del mio corpo.
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