Qualche giorno fa ho pensato a come sarebbe divertente se qualcuno si sdraiasse con la faccia rivolta verso la topa della propria ragazza e dicesse: “Aspetto che piova!”.
Ho cambiato titolo al mio terzo libro e al posto de “L’elogio dell’estinzione” ho optato per un più sobrio “Né d’incesto né d’amore”. Per lo scritto precedente ero riuscito a rimediare un contratto modesto che non ha avuto seguito a causa d’alcune divergenze tra me e l’editore. Non escludo di propormi ad altre case editrici per farmi due risate, altresì non escludo di partecipare ad una bell’apocalisse per farmene di ben più grasse. Comunque “Né d’incesto né d’amore” conclude la la trilogia (si scrive “saga” ma si legge “sega”) che verte in modo più o meno velato sulla sana abitudine d’adunghiarmi il cazzo.
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