Riesco già a vedere l’autunno senza rabbuiarmi benché la luce diurna sia destinata a scemare. Splendo dentro di me, per me e con me. Non discrimino l’oscurità né il freddo che stanno ancora preparando il ritorno, però mi sono già premurato di ottenere un po’ di compagnia per i prossimi mesi e così ho approfittato degli ultimi sconti sui libri che Amazon ha potuto praticare in Italia. “La trilogia del nord” di Ferdinand Céline, “Storia della filosofia occidentale” di Bertrand Russell, “L’universo e l’origine della vita” di Daniel R. Altschuler e “Storia della pirateria” (quella navale) di David Cordingly. In tutto mi attendono sette libri e oltre tremila pagine da consumare, difatti al computo dei volumi ho aggiunto anche i tre testi di psicoanalisi che mi sono giunti tramite un ordine separato da quello delle opere suddette.
Ho già cominciato a leggere avidamente “La trilogia del nord” che è composta da tre romanzi in cui Céline riprende lo stile di “Viaggio al termine della notte” e “Morte a credito” che ho adorato. Trovo sfiancante quanto propedeutica la lettura di novecento pagine di Céline poiché lo stile del transalpino non brilla certo per chiarezza, ma questa è una caratteristica voluta dall’autore ed è anche il dazio da pagare con ampie porzioni di pazienza per non augurargli una seconda morte. La lettura mi allieta, tuttavia non pretendo granché dal suo esercizio: un po’ d’intrattenimento e qualche nozione dai tomi divulgativi. Cioran aveva ragione: “Per quanti libri sfogli, non trovo niente di diretto, di assoluto, di insostituibile. Dappertutto è il solito vaniloquio filosofico”.
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