Ho letto che il bambino ritira progressivamente la libido narcisistica dall’imago arcaica che in un primo momento è oggetto della sua idealizzazione e così edifica le proprie strutture psicologiche per supplire al ridimensionamento delle risposte materne. La cosiddetta “frustrazione ottimale” è il perno di questo processo e trovo meravigliosa l’espressione a cui Heinz Kohut ricorre per descriverlo. Le strutture che vengono costruite attraverso l’iter summenzionato oltre a svolgere un ruolo di sostegno emotivo ne ricoprono anche uno fisico, difatti incidono parzialmente sulla regolazione e sulla conservazione della temperatura cutanea. Pare che gli individui con disturbi narcisistici reagiscano anche con vasocostrizioni della pelle e delle membrane mucose (e qui cito direttamente una nota del libro che sto leggendo), perciò finiscono per esporsi maggiormente a infezioni di vario genere. Questo particolare mi permette di sottolineare un tratto caratteristico della mia persona, difatti io indosso t-shirt per tutto l’anno e di conseguenza tollero il freddo più di altri (che si coprono vistosamente) nonostante sia piuttosto raro che l’inverno nella mia zona risulti impietosamente rigido.
Riconosco in me una certa autarchia emotiva che in parte mi sento di sovrapporre al concetto di equilibrio narcisistico, ma non la lascio prevalere altrimenti mi precluderei delle realtà che mi sono ancora ignote e di cui non temo affatto la natura perché è una parte preminente di quella che scriverei con la enne maiuscola se mi ritrovassi a doverla ripetere prima del prossimo punto.
Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…
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