Ho anticipato il mio ritorno alla corsa e ieri mi sono fatto diciotto chilometri con le nuove Mizuno. Il fisico ha retto molto bene e soltanto la milza mi ha procurato qualche fastidio. Sulla faccia di mia proprietà sono tornate a dipingersi alcune smorfie arroganti, nel mio cuore invece ho notato che l’altoforno è rientrato in funzione e mi sento nel pieno delle forze. Se io fossi più avventato del necessario forse spaccherei qualcosa a testate per festeggiare la ripresa di me stesso, ma per fortuna ho abbastanza autocontrollo da non mettere a repentaglio i miei lobi frontali.
Due sere fa ho rivisto un tizio che conosco da oltre vent’anni: siamo cresciuti insieme e poi le nostre strade si sono separate. Ho rievocato con piacere il passato tra una granita alla menta e dei discorsi guarniti di bestemmie, tuttavia io appartengo al presente e non soffro di nostalgia. L’estate volge al termine sebbene il calendario non avalli quest’affermazione, però la durata di qualcosa forse dipende più dal modo nel quale viene interpretata e percepita rispetto alla sua effettività. L’autunno non m’intristisce: s’insedi pure e svolga il proprio mandato. Io sono qua.
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