Le borse precipitano, ma purtroppo non si schiantano mai al suolo. Credo che la finanza sia un sistema perverso e non oso manco immaginare come la giudicherebbero i posteri se per le loro vacanze scegliessero di viaggiare nel tempo fino all’epoca corrente. Tutte le volte che mi sono spostato da Adam Smith a Thomas Hobbes ho sempre finito per usare il biglietto di ritorno, però che faticaccia. Non vorrei essere al posto di chi si appresta a nascere ma neanche di chi sta per morire. Qualcuno sostiene che per ragioni fisiologiche l’uomo sia ormai giunto al limite delle sue capacità intellettive, inoltre potrebbe rischiare persino l’involuzione qualora al cervello venissero ridotti gli investimenti energetici per fare fronte ad un’alimentazione ridotta dalla fame globale. Detesto i catastrofisti quanto i fumatori: entrambi m’infastidiscono. A me piace l’aria pulita, mica il puzzo d’avello. Tento di essere un realista nel bene e nel male, però cerco di non scadere nel paradosso di fanatizzare le razionalizzazioni a cui ricorro.
Ieri, mentre cercavo ispirazione per farmi una bella sega, ho visto un video porno nel quale tre uomini pisciano addosso ad una donna e mi sono chiesto se quell’atto urinario fosse davvero necessario per la buona riuscita del filmato. Se avessi una ragazza non le piscerei mai in faccia né in altre parti. Infine ho sbrigato la mia pratica masturbatoria con l’ausilio dell’immaginazione. Ho preso a compiere passeggiate di circa diciotto chilometri e non mi sono ancora recato dal mio medico per il problema al ginocchio destro, difatti confido in una guarigione del tutto naturale. In attesa che la megaceppa risorga, porgo cordiali saluti a ‘sto cazzo.
Parole chiave: Adam Smith, avello, biglietto, megaceppa, Thomas Hobbes