15
Lug

L’ignoto spazio profondo

Pubblicato venerdì 15 Luglio 2011 alle 23:56 da Francesco

Di rado il cinema riesce a coinvolgermi: prediligo altre forme d’intrattenimento. Da piccolo non mi interessava il filone horror né tanto meno quello fantascientifico, difatti trovavo ambedue assai noiosi e speravo continuamente di beccare serie televisive o film che fossero verosimili. Ritengo che la realtà superi la fantasia nel bene e nel male, perciò preferisco la prima alla seconda.
Qualche giorno fa ho visto un film che mi ha letteralmente rapito. La storia viene narrata da un extraterrestre dalle sembianze umane che spesso si assenta dalle immagini per commentarle con la voce fuori campo. Costui illustra l’ipotetica ricerca dell’umanità per un pianeta da abitare. Riesco ad accettare il lato fantascientifico del film poiché viene poetizzato dai filmati della NASA che il regista ha saputo fondere meravigliosamente con tutto il resto. Le sequenze di cui sopra appartengono ad una missione statunitense del 1989 per il lancio della sonda Galileo, tuttavia ve ne sono anche altre sottomarine che conferiscono uno stile visionario e documentaristico a tutta l’opera: insomma, un ibrido che mi ha davvero stregato. Peccato solo per la breve durata. Prima di morire vorrei vedere la Terra dalla Luna, ma se non fosse possibile mi auguro di poterlo fare dopo aver smesso di vivere. Quanta inquietudine e meraviglia m’ispira l’universo.

Categorie: Parole |

11
Lug

Telegrafiche asserzioni di transizione

Pubblicato lunedì 11 Luglio 2011 alle 21:09 da Francesco

Passeggio nei dintorni del mio comune e ho sempre a disposizione uno sguardo disincantato da ricambiare verso chiunque mi rivolga il proprio, tuttavia i miei occhi non contengono mestizia né sono iniettati di sangue. Calmo, muovo il lento passo e nulla chiedo. Non mi aspetto mai incontri importanti e risolutivi, bensì chilometri d’indifferenza e quiete. Sciabolo il tempo nella disparità e involontariamente le coppie assortite nei modi più disparati mi ricordano il mistero delle collisioni labiali. Colate di musiche sublimi scendono nel mio udito e ammantano d’ulteriori suggestioni la realtà circostante: stringo incantesimi filodiffusi. Certo della puntualità lunisolare, non mi allarmo per gli apparenti ritardi dell’alba e del tramonto. Io ho un cuore grande e deserto come Giove, e chi dovesse mai atterrarci finirebbe per pesare più di quanto sia comune per i canoni terrestri.

Categorie: Parole |

10
Lug

Quaggiù

Pubblicato domenica 10 Luglio 2011 alle 07:01 da Francesco

In questo periodo non riesco ad allenarmi con costanza, infatti una stirpe d’infortuni non vuole accettare l’esilio al quale tuttavia non potrà sottrarsi ancora per molto tempo. Sono lontano da una corretta esecuzione dello yeop chagi, ma non demordo. Nonostante i grattacapi fisici mi sento in forma. Chiunque mi cerchi può trovarmi sull’interminabile via del perfezionamento. Nel tempo di cui dispongo io accudisco una parte di me a cui nessun altro può badare. Sono vigile e non vedo ostacoli insormontabili all’orizzonte, ma non escludo che il futuro possa riservarmene qualcuno. Per quanto mi riguarda la tristezza è un peso mosca mentre il mio cerebro lo ritengo almeno un peso welter, perciò manco posso organizzare un incontro tra la prima e il secondo. Presento d’appropinquarmi ad un traguardo personale, ma quest’ultimo non mi garantirà certo corone d’alloro né onori e d’altronde neanche pretendo siffatti riconoscimenti.

Categorie: Parole |

8
Lug

Dalle intricate trame dell’acido desossiribonucleico

Pubblicato venerdì 8 Luglio 2011 alle 11:17 da Francesco

Recentemente ho letto un capitolo che riguarda le influenze genetiche e ambientali sullo sviluppo mentale. Ho appreso le due funzioni dei geni: quella di matrice e quella di trascrizione. La prima concerne la replicazione dei geni, la seconda invece è volta alla produzione di proteine.
Ogni cellula possiede tutti i geni di un individuo, ma questi originano soltanto una piccola parte del campionario proteico a seconda dei siti in cui operano. L’ambiente influisce sui quei processi fisiologici che regolano la trasformazione del genotipo in fenotipo. Un esempio su questo punto è dato dalla memoria, difatti i ricordi a lungo termine causano dei cambiamenti fisici nelle cellule nervose. Nel libro, per esemplificare il ruolo dell’ambiente nello sviluppo mentale, sono trattate le differenze sessuali. Tra maschio e femmina l’unica differenza genetica è un cromosoma, però in molte culture viene sottolineata con forza. Il modello del corpo umano è femminile e soltanto il fattore di determinazione testicolare fa in modo che in luogo di un’ovaia si generi un testicolo. In ambo i sessi si trovano i recettori per il testosterone, ma quest’ultimo viene secreto in misura maggiore nei maschi. Il testosterone deve prima essere convertito per agire sulle cellule così da determinare i cambiamenti anatomici, perciò necessità di un enzima che corrisponde al nome di 5-alfa-reduttasi. Qualora la quantità dell’enzima citato poc’anzi dovesse subire delle riduzioni, il corpo sarà meno soggetto alla mascolinizzazione. Nel libro non viene descritto, però immagino che in questi processi si giochino anche i caratteri dell’ermafroditismo, difatti come esempio è riportato un test di controllo che introdusse il Comitato Olimpico Internazionale per assicurarsi che atleti maschi non gareggiassero con le atlete: la mia mente è andata al caso delle Olimpiadi di Berlino che vide protagonista Caster Semenya.
Il testosterone ha un ruolo anche nelle differenze sessuali del cervello, tuttavia anche in questa circostanza deve prima subire una conversione e per diventare estrogeno (un ormone ovarico che tuttavia si occupa anche della mascolinizzazione del cervello) ha bisogno di un enzima che si chiama aromatasi. Anche la quantità di questo a causa d’influenze ambientali può ridursi e lasciare un cervello femminile in un corpo maschile. Pare che non siano lecite le semplificazioni per stabilire l’orientamento sessuale, però, ad esempio, lo stress prenatale può determinare un eccesso di testosterone e impedire ai feti maschi di mascolinizzarsi. Esperimenti di laboratorio sui ratti hanno in parte confermato il ruolo dello stress in questo senso. Un altro esempio, sugli esseri umani, è quello legato all’incidenza dell’omosessualità in Germania. Prendendo in esame il periodo prima della Seconda Guerra Mondiale, quello coevo e immediatamente successivo, e infine un periodo distante dal dopoguerra, emerse che in proporzione il numero maggiore di omosessuali fu quello a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, a riprova del ruolo dello stress materno nell’orientamento sessuale. L’argomento non si riduce a questo ed è più ampio, però a mio avviso quanto ho riportato fino a qui offre un taglio interessante.

Categorie: Incursioni neurali, Parole |

7
Lug

Nei pressi del tutto

Pubblicato giovedì 7 Luglio 2011 alle 09:58 da Francesco

Ho bisogno di conseguire un certo distacco dalle cose che mi circondano e dai pensieri che me le rappresentano. Sono vessato da impeti d’amore che non hanno meta. In me arde senza posa il desiderio di consegnarmi incondizionatamente a chi necessiti di premure e ironia. Mi piacerebbe praticare iniezioni sottocutanee di tenerezza. Controllo l’animo mio con le stesse misure che si adoperano per contenere un incendio boschivo: non voglio finire sul rogo. Mi sento bene, però avverto sempre una vocazione inespressa che prevede qualcosa al di fuori di me. Forse seguo un’orbita sbagliata o troppo remota: a queste coordinate una collisione pare assai improbabile.

Categorie: Parole |

6
Lug

Circolazione sanguigna

Pubblicato mercoledì 6 Luglio 2011 alle 10:57 da Francesco

Talvolta per rendermi conto della mia fortuna getto un’occhiata alle disgrazie altrui senza però felicitarmene, difatti non sono un sadico. Prendo coscienza del mondo che mi circonda, anche quand’esso non mi viene raccontato dai personaggi in doppio petto ai quali ogni tanto consento di affacciarsi al mio televisore. Una fetta (termine quanto mai adeguato) ragguardevole di esseri umani non è nient’altro che carne da macello. Durante uno dei più banali question time con me stesso, io mi sono domandato quali meriti abbia mai conseguito per non fare parte di coloro che crepano tra atroci sofferenze. Non ho mai posto determinati interrogativi sulla scorta dei sensi di colpa dato che ne se sono sprovvisto, perciò mi sono limitato a gettare parole tacite in enigmi irrisolvibili, un po’ come un giocatore d’azzardo butta gli spiccioli al videopoker nonostante egli sia perfettamente conscio dell’impossibilità di vincere. Può ancora capitarmi restare ingabbiato troppo a lungo in un pensiero e dopo ogni evasione rido di me perché tutte le volte scopro che avrei potuto voltarmi e camminare invece di stringere un paio di sbarre in mezzo al nulla. Alcune fisime assomigliano alle tappe obbligatorie d’un gioco infantile, altre invece sono tali solamente nell’opinione altrui. Eh, gambe in spalla, specialmente dopo l’amputazione degli arti inferiori.

Categorie: Parole |

5
Lug

El Mamito

Pubblicato martedì 5 Luglio 2011 alle 12:23 da Francesco

In Messico è stato arrestato Jesus Enrique Rejon Aguilar, altresì conosciuto con lo pseudonimo di “El Mamito”. Negli Stati Uniti sulla testa di questo signore pende una taglia di cinque milioni di dollari. Costui ha fondato e capeggiato i Los Zetas, un’organizzazione criminale che è dedita al narcotraffico e alla quale devono molto le imprese locali di pompe funebri. Forse se Rejon non avesse fatto fuori un agente statunitense le autorità messicane non si sarebbero impegnate tanto per catturarlo. Negli ultimi quattro anni, in Messico, la guerra tra cartelli ha provocato circa trentacinquemila morti, però è ragionevole credere che questa cifra sia lievitata ulteriormente dal momento della sua diffusione e probabilmente anche dalla lettura della prima riga di questo mio appunto. Secondo la testimonianza di un membro del cartello, pare che i Los Zetas amino le rivisitazioni storiche e stando al racconto avrebbero sequestrato i passeggeri di alcuni autobus per farne dei moderni gladiatori. I prigionieri, una volta dotati di armi bianche, sarebbero stati costretti a combattere tra di loro fino alla morte. Che ciò sia la naturale evoluzione di quanto fu la ritualità violenta degli aztechi e la colonizzazione altrettanto efferata dei conquistadores?
Fosse comuni, decapitazioni e torture sono soltanto gli elementi parziali di un campionario ben più vasto a cui la polizia non può opporsi, poiché non è raro che sia al soldo dei narcotrafficanti, e difatti il Messico impiega l’esercito per la lotta alle organizzazioni criminali. Mi domando se un domani anche l’Italia possa ritrovarsi a fronteggiare gli stessi problemi, diventando per l’Europa ciò che il Messico è attualmente per gli Stati Uniti, ovvero fonte di problemi e frontiera di morte.

Categorie: Parole |

4
Lug

No TAV, sì boom

Pubblicato lunedì 4 Luglio 2011 alle 19:32 da Francesco

Lo stupro della Val di Susa è in atto e non c’è politicante (almeno tra quanti esercitino un certo peso, benché siano tutti pesi morti) che faccia sentire il proprio dissenso in modo convincente. Trovo disgustoso come l’inettitudine dei governanti costringa le forze dell’ordine a contrapporsi ai manifestanti, ma d’altronde questa guerra tra poveri si rinnova continuamente. Io credo che la resistenza armata costituisca l’unica chance di fermare lo scempio dell’alta velocità. Qualcuno sostiene che la violenza sia la morte della politica e allora io mi auguro che prenda piede poiché sogno l’azzeramento di tutto l’arco parlamentare in termini fisici. Voglio che le teste dei corrotti rotolino tutte insieme lungo l’Altare della Patria, auspico esplosioni devastanti sotto gli scranni su cui le merde partitocratiche si sentono impunite. L’Italia, che non ha mai conosciuto una vera rivoluzione, vorrei che ne attuasse una tale da ridurre storicamente quella che avvenne oltralpe a poco più d’una zuffa tra massaie. La Grecia chiede miliardi in prestito dall’Unione Europea, ma l’Italia dovrebbe chiedere le ghigliottine ai francesi e le garrote agli spagnoli: io mi impegnerei a spolverarle una ad una. Stronzi. Non ho mai amato le rivoluzioni e conosco abbastanza la storia per sapere quanto sia ridotta la loro utilità, una vittoria di Pirro nel migliore dei casi, però a questo punto il fondo è stato toccato, raschiato e risulta impossibile trivellarlo, perciò complice anche il clima estivo, tanto vale preparare un bel bagno di sangue. Non ho rispetto alcuno per la vita di coloro che la rovinano a milioni di persone. La violenza è terribile e l’umanità dovrebbe farne a meno per emanciparsi dagli istinti che continuano a flagellarla, ma evidentemente ciò non è ancora possibile. Sono contrario agli eccessi di garantismo e per me la democrazia non è un dogma, specialmente nei termini in cui viene applicata nella mia nazione. I politici si sentono invulnerabili e restano vivi perché non c’è più un cecchino che miri alle loro teste di cazzo. Negli anni settanta il terrorismo politico compì l’errore di coinvolgere gente innocente negli atti di cui fu artefice, ma se tale sbaglio oggi venisse evitato io devolverei volentieri l’otto per mille alle Brigate Rosse. Oramai l’unica partecipazione a cui la gente può aspirare è quella che preveda il ricorso alle sciabole, ai tubi dei bagni, alle pietre e alle sedie dei bar…

Categorie: Parole |

4
Lug

Fukushima

Pubblicato lunedì 4 Luglio 2011 alle 17:21 da Francesco

Il disastro di Fukushima è sparito dai più importanti organi d’informazione prima delle votazioni referendarie, ma in seguito la censura dei media tradizionali si è trasformata in disinteresse da parte di quanti hanno fatto leva sulla catastrofe nipponica per scongiurare il ritorno dell’Italia all’energia nucleare. A scanso d’equivoci: io ho calato un poker di sì contro la scala reale della casta. In Giappone la centrale di Genkai è pronta a tornare in funzione mentre a Fukushima è stato possibile spegnere il reattore numero cinque. A Tokyo, nella zona di Shinjuku, è stata rilevata la presenza di un isotopo radioattivo nell’acqua dei rubinetti, caesium-137, ma a detta del Tokyo Metropolitan Institute of Public Health si tratta d’un livello inferiore a quello di guardia che è stato stabilito dal governo giapponese. Ci sono inoltre i campioni d’urina di dieci bambini e ragazzi tra i sei e sedici anni in cui sono stati riscontrati due isotopi radioattivi: oltre al suddetto caesium-137, è comparso anche il caesium-134, quest’ultimo con una vita di due anni e mezzo, circa dodici volte meno quella del primo. La contaminazione pare che si sia estesa su funghi, pesce, the, latte e spinaci (la lista è più lunga) fino a trecentosessanta chilometri dal luogo dell’incidente. Alla luce di questi dati, che purtroppo annunciano cancri e leucemie a iosa, credo che non rimetterò mai piede nella parte settentrionale di Honshu. Sono sempre aperto a nuove esperienze, ma il cesio radioattivo credo che non faccia per me.

Categorie: Parole |

3
Lug

Variazioni sul tema di ‘sto cazzo

Pubblicato domenica 3 Luglio 2011 alle 16:09 da Francesco

Il mio morale continua a sollevarsi e presto toccherà le quote dell’Air Force One, ne sono certo. Fisicamente devo dare il benvenuto ad un nuovo infortunio! Welcome aboard! La parte esterna del ginocchio destro mi duole assai durante l’esecuzione di certi movimenti, di conseguenza non posso correre in questo periodo. Mi sono fatto male durante una partita di calcio a cinque: un galantuomo ha cercato di prendere il pallone, ma è stato lento e al momento dell’impatto ha trovato la mia gamba invece della sfera cucita da qualche bambino dell’Uttar Pradesh. Dio cane. A proposito dei merdai asiatici. Il prossimo anno probabilmente non potrò viaggiare poiché non sono riuscito a rimediare il posto di lavapiatti su cui avevo contato, però mi auguro di ricevere la chiamata per andare a inscatolare pomodori nel bollente mese d’agosto. Al posto di un viaggio vero e proprio potrei pensare di svernare in Asia, infatti restando all’estero più a lungo avrei un certo risparmio sul costo della vita e di conseguenza potrei unire il desiderio di viaggiare alla volontà di fare economia. Escludendo le dittature, i campi di guerra e tutti quei simpatici luoghi che sono in mano ai trafficanti di droga e di armi, la scelta di una destinazione molto economica si restringe notevolmente. Data l’estinzione delle Tigri Tamil, potrei pensare ad un soggiorno di svariati mesi in Sri Lanka, evitando per quanto possibile di saltare su una mina. Un’alternativa potrebbe essere la Thailandia: pare che io sia uno dei pochi che non è mai stato a Phuket e mi domando se questa non sia una fortuna. Anche una parte dell’India potrebbe fare al caso mio. Già mi vedo a studiare sanscrito in un cazzo di ashram. Ho soltanto mia madre a cui rendere conto, ma lei è contenta quando faccio qualche zompo nel nostro sferoide oblato. Se avessi la possibilità d’organizzarmi con qualcun altro abbatterei ulteriormente i costi, però le persone che conosco preferiscono usare il loro denaro per rimpinguare l’industria dell’intrattenimento, quella automobilistica o il mercato della droga. Uhm. Potrei stabilirmi sulla sponda d’un fiume aurifero per diventare un cercatore d’oro. Insomma, ho valide alternative, di certo più credibili di quanto tentino taluni con lo scalping finanziario nel trading intraday.

Categorie: Parole |