In questo periodo non riesco ad allenarmi con costanza, infatti una stirpe d’infortuni non vuole accettare l’esilio al quale tuttavia non potrà sottrarsi ancora per molto tempo. Sono lontano da una corretta esecuzione dello yeop chagi, ma non demordo. Nonostante i grattacapi fisici mi sento in forma. Chiunque mi cerchi può trovarmi sull’interminabile via del perfezionamento. Nel tempo di cui dispongo io accudisco una parte di me a cui nessun altro può badare. Sono vigile e non vedo ostacoli insormontabili all’orizzonte, ma non escludo che il futuro possa riservarmene qualcuno. Per quanto mi riguarda la tristezza è un peso mosca mentre il mio cerebro lo ritengo almeno un peso welter, perciò manco posso organizzare un incontro tra la prima e il secondo. Presento d’appropinquarmi ad un traguardo personale, ma quest’ultimo non mi garantirà certo corone d’alloro né onori e d’altronde neanche pretendo siffatti riconoscimenti.
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