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Terapia notturna

Fatico ancora ad addormentarmi e quando non mi alleno sono pervaso da una sensazione di stanchezza che non è imputabile agli sforzi fisici benché questi siano intensi e prolungati. Ogni tanto mi ricordo di avere quasi ventisette anni, però nel mio passato non c’è traccia d’amore che non sia quella materna e, con la complicità dell’insonnia, questa constatazione mi toglie sempre il fiato. Certe volte vorrei accelerare il tempo ed essere già anziano, almeno potrei stare in pace per gli ultimi anni della mia esistenza. Anche la sofferenza deve scomparire prima o poi perché neppure a lei è concessa l’eternità. Questi pensieri arrendevoli si presentano a me appena appoggio la nuca sul cuscino, però al risveglio scompaiono quasi tutti, come se venissero inceneriti dalla luce di ogni nuovo giorno. In passato la notte era il mio regno solitario, ora invece mi sento un clandestino tra le sue ore. Mi sembra di essere tornato adolescente dato che per calmare le mie ansie devo masturbarmi due volte al giorno.
Mi sto rendendo conto che presto o tardi dovrò scegliere se lasciare il mio cuore aperto o cospargerlo di cemento armato. Per tutti questi anni sono riuscito a stare da solo e allo stesso tempo sono stato pronto ad abbassare tutte le difese ogni volta che ne valesse la pena, ma sono sempre stato trafitto da delusioni potentissime. Se conservassi almeno un ricordo piacevole delle occasioni perse, se almeno avessi assaporato un po’ la complicità, fosse anche per un periodo brevissimo, allora oggi, forse, potrei resistere più a lungo. Sono giovane, ma non sono più un pischello e ormai fatico a tenere in equilibrio la solitudine assieme al desiderio d’amare: non ci sarà sempre posto per entrambi. Non provo rancore verso nessuno, ma non posso fare più di quanto le mie forze mi consentano. Se in passato fossi stato più superficiale e avessi cercato relazioni prettamente carnali forse la mia vita privata sarebbe stata più semplice, o almeno sarebbe esistita. Il sesso non mi incuriosisce perché immagino che senza amore sia soltanto una sega più articolata, ma suppongo che la mia inesperienza qualche volta abbia contribuito a precludermi certe occasioni. Forse anche la migliore delle donne vuole che altre l’abbiano preceduta, come a certificare la qualità del suo uomo. Sono certo che tutto passerà.

Francesco

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