Conosco da tempo questi sbarbatelli russi che inspiegabilmente nessuno ha ancora messo sotto contratto. Per adesso hanno realizzato soltanto un promo di quattro tracce che malgrado la brevità a me risulta intenso e perfetto. Appunto l’unico video che ad oggi hanno girato poiché i loro pezzi mi stanno supportando nel mio allenamento. Un misto di tecnica, velocità, potenza che veicola melodie memorabili: era da tempo che non sentivo in questo ambito un prodotto del genere. Questa roba per me è combustibile emotivo: brucio rabbia e produco benessere.
Archivio onirico: sogno n. 4, sogno n. 5 e sogno n. 6
Pubblicato giovedì 10 Marzo 2011 alle 11:43 da FrancescoFinalmente sono riuscito a racimolare qualche ricordo onirico. Se io avessi le giuste conoscenze assumerei un satiro come cronista per le attività cerebrali che si tengono in pompa magna durante le ore di sonno.
Ricordo molti fogli carbonizzati (come se non fossero stati di carta) che volteggiavano in aria e piano piano si adagiavano su un giardino verdissimo. Il contrasto tra il colore dei fogli e il cielo terso fu molto forte.
Uscii velocemente di casa, ma davanti a me trovai una strada bloccata da un’auto strana, cromata e lunghissima. Facendo attenzione riuscii ad aggirare l’ostacolo senza finire nel fosso che correva parallelo alla strada. Dietro di me giunse un’auto simile ad una dune buggy che d’un tratto ebbe un cedimento strutturale. Mi fermai per parlare con il conducente del veicolo incidentato e all’improvviso giunsero altri individui, ma tutti si preoccuparono di protestare contro l’auto che avevo aggirato e anche il guidatore a cui volevo prestare soccorso era più interessato alla causa comune che al suo mezzo.
All’improvviso ci girammo tutti verso l’auto che era oggetto delle invettive, ma era sparita. Il proprietario ci invitò nella sua grande magione e tutti ci sedemmo sotto dei gazebo bianchi, su sedie di bambù molto eleganti che circondavano tavolini di legno dalla forma circolare. L’umore collettivo mutò improvvisamente e parve che ognuno, me compreso, sapesse da sempre che prima o poi sarebbe stato invitato a quel pomeriggio mondano.
In questo sogno mi ritrovai a parlare con Stephania e, malgrado un po’ di ritrosia, lei accettò di venire con me su un monte, presso un punto di ritrovo che assomigliava ad una grande baia. Per il viaggio mi vidi trainare un risciò su cui sedeva la ragazza. Le parlai a lungo durante il percorso senza che lei aprisse bocca e all’arrivo, dopo svariati tornanti in salita, mi voltai e mi accorsi che ella non c’era più. Feci il percorso a ritroso e all’improvviso giunsi in una stanza. Sopra un mobile vidi la chiave di casa e il mio telefono. Accesi il cellulare e notai un messaggio vocale che Stephania aveva registrato, tuttavia mi apparvero davanti agli occhi numerose scritte di grandezza variabile e la seguente è l’unica che mi è rimasta impressa: “Tu vuoi creare solo rapporti idilliaci”. Infine mi trovai davanti ad una banca nei pressi di un lungomare e qui scesi dall’auto per leggere un cartello che aveva richiamato la mia attenzione benché non contenesse un messaggio per me come invece avevo intuito in un primo momento.
Anzitutto devo rivolgere un augurio di pronta guarigione a tutte le donne che sono allergiche al polline della mimosa. L’otto marzo è un ottimo banco di prova per le battute misogine e anche per il buonismo. Mi fanno tenerezza gli uomini che cercano di ridimensionare le donne in base a schemi anacronistici, ma parimenti suscitano in me la stessa reazione quelle donne che entrano in competizione con gli uomini con l’obiettivo di mascolinizzarsi per dimostrare qualcosa all’altro sesso. Non mi sorprende affatto che le quote rose scarseggino in Italia come in altre parti del mondo, ma d’altronde, nella mia nazione, spesso la donna è stata relegata o ha accondisceso a farsi confinare in un ruolo sottomesso, e credo che questa tradizione vada imputata in larga parte al cattolicesimo e ad altri accrocchi confessionali del genere, in quanto rei d’aver veicolato e radicato nella cultura sociale idee cotanto primitive.
Qualcuno sostiene che le nuove generazioni abbiano travisato le battaglie femministe, però io non capisco proprio cosa ci sia di male nella libertà sessuale e nell’uso del proprio corpo come fonte di guadagno, almeno finché risulti possibile, tuttavia la gerontofilia in questo senso offre al meretricio un certo grado di longevità! Ad ogni modo ritengo che una donna debba essere libera di fare la puttana, a patto che non venga forzata (precisazione pleonastica, però in questo caso melius abundare quam deficere) e che la sua attività non danneggi la collettività.
Insomma, se il premier italiano fosse ricorso ai servizi di alcune zoccole maggiorenni e le avesse pagate di tasca propria (e dunque non con posti di potere o assunzioni in enti pubblici) allora gli avrei potuto imputare soltanto di pensare più alla sua cappella che al resto del paese, ma pare piuttosto evidente che alcune mignotte siedano su determinati scranni senza motivi apparenti. Se le baldracche fossero brave a guidare una nazione riceverebbero sicuramente il mio voto (anch’esso ancora vergine) e ciò dimostra che non ho nulla contro le peripatetiche, a differenza di certe donne che s’indignano con vampate di cattolicesimo di cui forse neanche s’accorgono. Mi sembra paradossale che debba essere proprio un ragazzo vergine a scrivere cose talmente banali, ma in Italia è piuttosto diffuso un atteggiamento manicheo verso ogni questione e per certuni è altamente impensabile riuscire a immedesimarsi (o quantomeno provarci) nei panni di individui che distano anni luce dal proprio modo di vivere. In altre parole, alla radice di tanti mali italiani c’è sempre una povertà culturale di cui le prostitute di strada o d’alto borgo non hanno colpe, bensì ne hanno i porporati e chiunque si presenti ai comizi con lo stesso crocefisso che è solito portarsi dietro nelle case chiuse.
Finalmente sono riuscito a svincolarmi dalla casa editrice che avrebbe dovuto pubblicare il mio secondo libro. Cercherò di distribuire “L’atea verginità, la beata verginità” sia come e-book che in formato cartaceo attraverso un servizio di print on demand. Non mi aspetto grandi risultati né d’altronde vi ambisco, ma voglio che le mie unità di memoria non abbiano più l’esclusiva sul mio materiale. Probabilmente all’inizio di aprile renderò disponibile il testo suddetto, ma intanto ripropongo su queste pagine (alle quali l’avevo sottratto) il mio esordio, seppur con un editing migliore e un’altra copertina: La masturbazione salvifica: diario agiografico di un onanista.
Non sono molto legato al primo libro e già in altri appunti ho sottolineato il carattere obsoleto dello scritto, tuttavia nelle note alla seconda edizione ne ho ribadito i limiti per l’ennesima volta.
Per adesso il file è in formato PDF, però nei prossimi giorni cercherò di creare altre copie con estensioni specifiche per i lettori di e-book ed eventualmente aggiornerò questo post.