Dunque, per fare questo esperimento ho seguito scrupolosamente la solita procedura. In primis, il missaggio l’ho fatto con il duodeno, ma dato il carattere autoreferenziale della cosa non devo scusarmi per i volumi. In secondo luogo, la scelta delle immagini si è basata su precise scelte a cazzo di cane. Mi piace il testo e l’ho scritto perché sento la mancanza di qualcosa del genere in italiano, ma avrei preferito veicolarlo con sonorità power metal che purtroppo non sono nelle mie corde. Ovviamente Granny Love resta insuperabile e rappresenta indubbiamente la mia vetta. Questa cosa può essere scaricata qui.
Conduco un’indagine come fece Diogene
Sotto il collagene reazioni endogene
Negli androni transitano legioni di androgini
La ragione non s’illumina coi gruppi elettrogeni
Grappoli di granate tra branchi avversi
Anestetici e protesi per gli arti persi
Ipotesi e tensioni sostengono la stasi
Metastasi diffuse sospendono le frasi
I resti resi alla cenere da cui sono stati presi
Non credo ai testi sacri né ai paradisi pretesi
Nego imposture e false consolazioni
Rifiuto le letture delle costellazioni
Non importa se nelle grotte o negli ostelli
Ai pensieri gretti spetta la notte dei lunghi coltelli
Incava la mia inventiva come un alveolo
La colmo per trasmetterla attraverso Eolo
La metafisica attende l’ultima rettifica
Infima la caratura d’ogni dottrina malefica
Infonde sogni e paura per dominarne la modifica
Contropartita modica per il cambio dell’etica
Il tempo mitiga l’Ego e ne regola il dispiego
Io scollego il disprezzo dal diniego
Mi reco altrove
Laddove crescono mangrovie mentre io pace m’arreco
I pensieri perversi o meno sono sempre innocenti
Le morali ne usano la forma per forgiare penitenti
Cospicua presenza di finti ribelli
Sostanza esigua piena di filtri e satura di orpelli
Processi alle intenzioni senza misura né appelli
Le psiche deboli si radunano in drappelli
Tra i vapori proiettano un’aporia che le debelli
Sui patiboli tutti deporranno i cappelli
Apprendo mentre mi muovo in perenne cambiamento
Nulla di nuovo sempre che l’Eterno Ritorno abbia fondamento
Nei sensi si diffondono intuizioni accorse
Lucifero portò la luce oppure la rincorse?
Risorse un po’ scarse come i caveau svuotati nelle borse
Non esorto l’esoterismo e lascio tutto al forse
Non voglio un lascito né un lasciapassare per i dedali
Se vuoi dedicatici, creati feticci, dèi e venerali
Parole chiave: allitterazioni, Diogene, Eterno Ritorno, Sinope