Categories: Parole

Tacita reciprocità

Cosa la spinge a tastare le mie parole con lo sguardo? Cosa pretende di sapere dalle figliastre della mia scrittura? Tra lei e la realtà c’è una guarnizione culturale, un ammasso di nozioni interdisciplinari. Esile ed eburnea ella tuttavia non soddisfa i requisiti dell’anoressia. Una mente vivace, non v’è dubbio. Pare buona e disarmante, ma anche riflessiva e ostinata. La immagino perfetta come madre, ma le sue fattezze di cristallo me la fanno figurare anche come una malata avvenente di sclerosi multipla. Vorrebbe puntare qualcosa su di me, almeno un po’ di tempo, però io non sono un cavallo di razza, tanto meno uno stallone. Accetto soltanto scommesse impegnative. Non so neanche quale forma abbia la fiducia, ma sarei pronto a ricalcarla qualora dovessi trovarne un esemplare. In futuro dalla sua curiosità nei miei confronti potrebbero spuntare dei dubbi pericolosi per lei, perciò mi auguro che il disinteresse compaia presto nel suo sistema immunitario. Le parlerei in un modo particolare se sapesse eludere con maestria il divieto che ho imposto e le porgerei considerazioni inedite. Per quanto potenziale, non fiuto un’affinità assonante, bensì ne intravedo una omografa, ancora orfana di omofonia e quasi utopica: una viòla che non mi vìola. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia e difatti ne esce sempre una sottrazione paradossale, uno smacco agli sforzi aleatori della casualità e la riproposizione di un vecchio adagio.
Eterno secondo, l’argento è sempre mio, sebbene io ambisca a diventare un bronzo di Riace per mero narcisismo. Voglio mettere le mani avanti senza molestare l’avvenire. Qualunque cosa accada chiaro dev’essere che tra dieci anni un avvicinamento non ci può essere, manco tra un anno invero. La partita si gioca ora oppure non si gioca affatto. Adesso posso lavarmene le mani e approfitto del bidet per dare una passata allo scroto: nessuno me ne voglia, men che meno il garante del bon ton. L’è cara la libertà, ma quando la inquadrerà meglio forse capirà qualcosa che attualmente le sfugge. La ragione è una simpatica ritardataria. Pazienza.

Francesco

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