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Impressioni letterarie

A me risulta difficile riassumere con accuratezza ciò che ogni libro mi lascia in dote dopo il raggiungimento e la lettura della sua ultima pagina. Approfitto di questo appunto per annotare le sensazioni diametralmente opposte che ho ricavato da due scritti piuttosto celebri. Il primo è “Morte a credito”. Il romanzo di Céline è crudo, violento, dissoluto e si snoda attraverso una narrazione diretta. Le disavventure del giovane Ferdinand non si prestano ai giri di parole. Trovo grandiosa la caratterizzazione dei personaggi secondari e altrettanto sublime considero il ritmo serrato con il quale emerge la pusillanimità delle figure miserabili che ruotano attorno al protagonista. Nella mia classifica personale “Morte a credito” si colloca tra “Delitto e castigo” (ancor oggi il mio romanzo preferito) e “I fratelli Karamazov”. Ricordo vagamente il Céline di “Viaggio al termine della notte” poiché l’ho letto diversi anni fa, ma tanto in quest’ultimo quanto in “Morte a credito” ravviso un’inquietudine profonda e in certi tratti persino quell’esistenzialismo soffocante che ho imparato a conoscere attraverso le opere pionieristiche di Dostoevskij, tuttavia in Céline c’è anche una forte vena ironica che a mio avviso s’esalta quando viene tracciato il profilo psicologico di Courtial des Pereires. Credo che per un buon libro se ne possa trovare sempre un altro al quale affibbiare un’opinione completamente diversa. “Anime morte” di Gogol’: ecco la nota dolente delle ultime letture. I romanzieri russi prima d’ora non mi avevano mai deluso: oltre a Dostoevskij ho letto anche Tolstoj e Lermontov. Trovo che lo stile di Gogol’ sia impeccabile, tuttavia mi ha annoiato dall’inizio alla fine. Per me la lettura di “Anime morte” è stata una rottura di coglioni, ma con questa espressione popolare non punto a formulare un giudizio oggettivo e sono consapevole dell’importanza letteraria che appartiene all’autore suddetto. Lo scritto non mi è piaciuto affatto: prolisso nella forma e statico nel contenuto, per i miei gusti. Credo che i romanzi figureranno sempre meno tra le mie letture.

Francesco

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