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L’ultima pedalata dell’anno

Il ventisette dicembre ho percorso una trentina di chilometri in bicicletta per capire se il mio ginocchio sinistro fosse migliorato e, malgrado qualche fitta sporadica di lieve entità, l’articolazione ha risposto bene alle mie sollecitazioni. Due mattine fa, alla luce di quanto avevo constato il giorno precedente, ho deciso di montare nuovamente sulla mia mountain bike per raggiungere Montiano. Ho transitato per qualche chilometro lungo l’Aurelia e dopo essere giunto a Magliano in Toscana ho imboccato una strada che non avevo mai battuto fino a quel momento. Sebbene io sia abituato alla bellezza paesaggistica, ancora una volta la mia terra è riuscita nell’arduo compito di stupirmi con i suoi scenari incantevoli. La Maremma nasconde sempre qualcosa nel suo seno rurale e al contempo si lascia scoprire in una voluttà innocente. Il fogliame rugginoso, i pascoli asimmetrici, il silenzio che cola come un fiume di lava emotiva lungo le pendenze vinicole e altre meraviglie di tal fatta mi scuotono ogniqualvolta io attraversi questi luoghi estatici in una solitudine fiera, come se quest’ultima fosse il retaggio prezioso di qualche avo avveduto. Il mio percorso si è snodato per circa settantacinque chilometri, ma sulla via del ritorno ho avuto qualche difficoltà a trovare le energie per pedalare poiché la sera precedente non avevo mangiato e per questa ragione suppongo che il mio organismo abbia subito uno stress ipoglicemico. Quando sono tornato a casa mi sono preparato una scodella di penne che ho imbevuto con il pesto alla genovese e ho consumato il mio pasto con grande godimento. Una nota di colore: durante la mia escursione ho visto il cartello di un agriturismo che con il nome di “Quarto Podere” faceva il verso al celebre di film Orson Welles e ciò mi ha fatto sorridere benché fossi affaticato.

Francesco

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