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Nov

Al di sopra dello zero

Pubblicato sabato 7 Novembre 2009 alle 18:18 da Francesco

Il freddo e il buio per me sono circostanze accettabili. Qualche volta, quando le ore diurne sono già esaurite, transito da solo nel ventre dell’oscurità e non provo mai timore. Non mi adeguo alle temperature dittatoriali e affermo la mia superiorità termica con un abbigliamento estivo. L’abuso delle comodità calorifiche assopisce i miei sensi e per questo motivo centellino il loro utilizzo tra le pareti domestiche e lo rigetto con sdegno all’esterno. Il mio umore sposa ogni stagione per amore della vita e non c’è un periodo dell’anno che possa condizionarmi radicalmente. Non ho ricordi spiacevoli da sciogliere né piaceri presenti da ibernare. Il freddo mi dà una carica emotiva molto forte, perciò non sono affatto disturbato dalla sua presenza tollerabile nella cittadina di mare in cui risiedo, ma se vivessi nella taiga siberiana probabilmente incontrerei qualche difficoltà ad accoglierlo sul mio corpo. Rischia l’ipotermia ogni cuore fragile che sia predisposto all’abbandono. Non cola più liquidità dai conti congelati di un imputato. Non mi lascio influenzare dall’allarmismo ed evito il vaccino pandemico come la peste. Credo che esistano aggettivi validi per ogni tipo di passato. Il mio passato scritturale è impreciso e un po’ sgrammaticato, il mio passato recente è armonioso, il mio passato scolastico è appena sufficiente, il mio passato di spinaci non è ancora pronto, il mio passato affettivo è identico alla sua controparte presente e il passato che fu è un passato remoto.

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