La scorsa settimana ho effettuato sei sessioni di corsa da diciotto chilometri l’una e in totale ho coperto una distanza di centotto chilometri. Ho riposato completamente per un giorno tra la prime tre sessioni e le ultime. Nel quarto giorno di allenamento, ovvero venerdì, sono riuscito a fare quanto mi ero ripromesso qualche giorno prima e ho corso diciotto chilometri in un’ora e ventiquattro minuti, quindi la mia andatura ha avuto una velocità media lievemente al di sotto dei tredici chilometri orari e mediamente ho mantenuto un passo al chilometro di quattro minuti e quaranta secondi. Quest’ultimo risultato per me è notevole benché non sia nulla di speciale, ma devo ancora lavorare un po’ affinché diventi costante dato che attualmente impiego in media un’ora e trenta minuti per completare il percorso. Le unghie dei miei alluci sono ancora viola e dubito che torneranno presto al loro colore originale, ma non mi dolgono e per me questa è la cosa più importante. Il mio fisico sta bene e ovviamente anche la mia interiorità brilla di luce propria; d’altronde se la mia mente non fosse sgombra io avvertirei una fatica enorme durante l’attività motoria. Ho una discreta conoscenza del mio corpo e so che posso chiedergli ancora di più. Cerco di lavorare sulla resistenza dato che quest’ultima è sempre stata la mia priorità in ogni campo e all’uopo si è dimostrata molto importante, quasi fondamentale.
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