In questo periodo ho aumentato la frequenza delle mie sessioni podistiche e le unghie dei miei alluci sono diventate violacee. Da alcuni mesi a questa parte ho cambiato l’itinerario lungo cui mi alleno; prima correvo in pineta per sedici chilometri. Ormai copro abitualmente una distanza di diciotto chilometri sull’asfalto in novanta minuti e questo significa che mantengo una velocità media di 11,87 chilometri orari, ovvero impiego cinque minuti e tre secondi a fare un chilometro. Quando correvo in pineta, grazie al tipo di terreno e alla distanza inferiore del tragitto, le mie medie erano migliori, tuttavia sono soddisfatto della mia andatura e di come il mio corpo reagisce alle sollecitazioni a cui lo sottopongo. Non ho grandi obiettivi per il futuro, ma vorrei coprire la distanza su cui mi alleno attualmente portando il tempo medio in cui percorro un chilometro sotto i cinque minuti e dato che adesso impiego mediamente cinque minuti e tre secondi a chilometro, questa meta non mi sembra irraggiungibile. La corsa mi ha dato molto e continua a darmi parecchio sebbene talvolta sia estenuante. Qualche anno fa ho iniziato a pedalare e in mountain bike mi sono preso le mie soddisfazioni a livello personale, ma poi sono sceso dalla sella e ho iniziato a correre più seriamente di quanto avessi mai fatto in precedenza. Ovviamente le mie medie sono lontane da qualsiasi velleità agonistica, ma in ogni sport individuale ho sempre cercato un confronto con i miei limiti e non ho mai preteso di essere superiore a qualcun altro. La mia esperienza mi induce a dare un’importanza fondamentale all’attività fisica per come quest’ultima influisce sull’umore e sull’equilibrio interiore.
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