Ho letto le opinioni colme di livore che accompagnano puntualmente ogni edizione della versione italiana di “Big Brother”. Credo che il format in questione ormai puzzi di vecchio, ma se dirigessi qualche emittente anch’io continuerei a proporlo per ottenere audience senza compiere troppi sforzi. Non estirperei mai il lato trash della televisione, ma lo ridimensionerei per non appiattire l’offerta dei palinsesti. Soltanto la contestazione esagerata e ridondante di un reality show può risultare più noiosa di quest’ultimo. In Italia è presente uno star system abbastanza provinciale, ma non scorgo ragioni valide per stigmatizzarlo. Spesso ho l’impressione che una certa pochezza accomuni le “qualità ” di qualche personaggio pubblico e le critiche che queste ricevono da una parte della gente comune, tuttavia nel caso di un vip (o presunto tale) perlomeno vi è un tornaconto tangibile mentre a molti altri resta soltanto una soddisfazione intellettuale che non può essere convertita in moneta corrente. Dubito che in questa epoca i media siano così potenti da deviare le menti delle persone, ma capisco che taluni sfruttino ogni occasione per citare il big brother di Orwell e sentirsi il Winston Smith della situazione. Mi rendo conto che il catastrofismo, la dietrologia e il complottismo hanno la medesima radice, inoltre mi chiedo se l’insistenza di queste interpretazioni possa edulcorare alcune questioni insolute che in un clima più disteso potrebbero prestarsi a letture del genere senza risultare grottesche. In altre parole credo che la ricerca ossessiva di trame machiavelliche talvolta rischi di rendere alcune vicende simili a leggende o favole. Non nego che esistano macchinazioni e segreti, ma trovo risibile chiunque cerchi di portare alla luce determinati eventi con il semplice ausilio dell’immaginazione. La storia recente dell’Italia è maculata perché presenta macchie scure, tuttavia so che molti misteri della mia patria rimarranno tali per molto tempo e continueranno a dare da vivere a chiunque ne ripercorrerà le tappe durante qualche programma in seconda serata.