Categories: Parole

Un nuovo inizio: considerazioni autoreferenziali

Sono soddisfatto delle scartoffie virtuali che ho generato nel corso degli ultimi due anni. Su queste pagine ho appuntato momenti di gioia, periodi di sconforto, fantasie, opinioni e digressioni demenziali che ogni tanto rileggo con piacere. Ho rifiutato di ricorrere all’anonimato perché ritengo che quest’ultimo sia sinonimo di codardia e ho sempre accompagnato ogni singola parola con la mia faccia. Alcuni dei miei scritti mi hanno causato qualche piccolo problema e hanno generato molte calunnie sul mio conto, ma ho sempre reagito adeguatamente a eventi di questo genere e non mi sono mai scomposto più di tanto. Non ho mai infastidito nessuno, ma qualcuno ha provato ugualmente a disturbarmi senza riuscirci. Purtroppo la noia e la solitudine inducono le persone deboli a tediare il prossimo: il vandalismo ha la stessa matrice. Chi è veramente sereno e ha un equilibrio solido non può essere neanche scalfito dai servi dell’invidia. Le persone rancorose e infelici tendono a sminuire coloro che lavorano silenziosamente su sé stessi, ma il loro atteggiamento infantile è inefficace contro i complessi di inferiorità di cui soffrono. Credo che sia preferibile esercitare uno sforzo costante per correggere i propri difetti invece di cercarli in modo compulsivo nei propri simili, ma questa storia è vecchia quanto il mondo e qualcuno fatica ancora ad apprenderla: pazienza. Oltre a persone malate e pusillanimi questo spazio mi ha permesso di entrare in contatto con grandi ascoltatori di musica che ancor oggi mi concedono il piacere di dialogare con loro. Insomma, le pagine virtuali sulle quali continuo a scrivere mi hanno dato buoni frutti e il loro pregio maggiore risiede nell’aiuto che ne ho tratto per il mio lavoro introspettivo, ma ormai quest’ultimo è arrivato a un livello tale che richiede una trattazione più accurata. Per un po’ di tempo ricorrerò all’introspezione per redigere il mio secondo libro ed eviterò di mescolare lo stile che uso qua sopra con quello che adopero con scritti più ampi. Da settembre le mie annotazioni saranno differenti e dubito che ci sarà ancora posto per quell’ironia di cattivo gusto che amo moltissimo. Questo blog è pubblico, ma il suo contenuto è destinato principalmente a me e di conseguenza non ho mai sentito il dovere di dare spiegazioni e le persone che io reputo serie non me le hanno mai chieste. Qualcuno mi ha elogiato senza un motivo valido, qualcun altro mi ha accusato di mentire senza che io gli abbia mai chiesto di credermi, ma c’è una verità innegabile: questi tipi di persone sono le due facce della stessa medaglia con cui l’ignoranza premia i più deboli. Le parole contano poco e i fatti parlano da soli. Chapeau François.

Francesco

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