Credo che questo blog abbia svolto egregiamente il suo compito introspettivo. In questi due anni la scrittura mi ha aiutato molto e mi ha consentito di migliorare la conoscenza di me stesso. Queste pagine mi hanno causato qualche problema, ma penso che ne sia valsa la pena. La mia vita non è cambiata, ma adesso la conosco più approfonditamente. Sono soddisfatto di quanto ho ottenuto interiormente da ogni virgola che ho appuntato nel mio progetto introspettivo e questo risultato mi rasserena enormemente. Ho intenzione di continuare a scrivere con una frequenza minore per adeguarmi alla diminuzione del materiale di autoanalisi di cui dispongo. Accantonerò per un po’ la lettura e ogni altra fonte di arricchimento culturale per dedicarmi quasi esclusivamente all’attività fisica. Il mio corpo gioisce quando compie qualche sforzo e in questo periodo ne ho particolarmente bisogno per risanare le zone periferiche della mia mente. Penso che lo sviluppo e il mantenimento del corpo e della mente debbano andare di pari passo, ma credo che non sia sempre possibile mantenere un’andatura così regolare. Ho notato che in alcuni momenti l’introspezione rischia di cristallizzarsi in un’analisi ripetitiva e infruttuosa, perciò ogni volta che incomba questo pericolo penso che sia d’uopo sospendere qualsiasi attività di autoanalisi. Ho deciso di non recarmi in India e al momento non ho altri viaggi in programma. Mi sembra strano quanto sto per scrivere, quasi grottesco, ma ne comprendo il significato e l’importanza: credo che io abbia bisogno di stare ancora un po’ da solo.
Parole chiave: introspezione