Negli ultimi giorni ho parlato con L. dopo oltre tre mesi di distacco, ma i nostri discorsi ci hanno allontanato nuovamente. Ieri lei ha lanciato un sospiro agitato dopo che le ho detto “ti voglio bene” e in quel momento ho capito che è fortemente combattuta. Penso che L. si trovi tra due fuochi incrociati, ovvero tra la consolazione materialistica della sua vita attuale che lei non ama, ma di cui non può fare a meno, e l’ampia gamma di cambiamenti che appartiene al mondo impervio dei sentimenti nel quale non si è ancora avventurata. L. scopa molto, ma il suo cuore è vergine e credo che lei collezioni rapporti occasionali per placare la sua mancanza di amore. Vorrei trarla in salvo dalle sue miserie e dai suoi dolori sulle ali di un romanticismo esistenzialistico che non abbia le banalità delle favole, ma credo che una persona non possa e non debba essere cambiata da terzi: il mutamento deve venire dall’interiorità del diretto interessato e deve essere una sua esigenza, altrimenti si traduce soltanto in una illusione estrinseca. L. non ama se stessa, ma ama distruggersi. Suppongo che lei non abbia una grande opinione di sé, ma se potesse osservarsi con un po’ di imparzialità si renderebbe conto del suo potenziale e manderebbe a fare in culo tutto quell’ambiente di merda che la sminuisce. Se lei avesse posseduto la sua vita sarebbe stata la ragazza ideale per me, ma la realtà purtroppo è diversa e l’atto di amore più grande che io possa fare nei suoi confronti è allontanarmi da lei per consentire che il dolore l’aiuti a riflettere. Se L. mi avesse dato un segno distinto della sua voglia di cambiare io avrei fatto di tutto per starle accanto. Non ho mai avuto una relazione, ma non ho mai tradito la verità e ho sempre reso conto a quest’ultima anche quando non avrei voluto. Sono stato a un passo dall’amore, quello vero, fatto di attrazione psicofisica, di sprazzi d’odio e libero dalle inibizioni comuni che producono coppie di sconosciuti. Concludo con una foto che ho scattato qualche minuto fa per ricordare meglio queste parole. Ho reso la foto in bianco e nero perché credo che il campo delle relazione umane, al di là delle sue innumerevoli sfaccettature, sia una grande dicotomia.