Le mie giornate sono avvolte da un silenzio piacevole e trascorrono pacatamente attraverso le mie attività quotidiane. Il vento traghetta il freddo, ma ogni volta dimentica di portarmi qualche cambiamento. Non dovrei scambiare Eolo per Babbo Natale. Ogni tanto dormo male e faccio qualche sogno spiacevole, ma adoro i residui onirici che riesco a conservare dopo il risveglio. Non ho molto da scrivere, ma trovo sempre un modo per imbrattare queste pagine. Ho quasi terminato di leggere “A Soldier of the Great War”, ma ho intenzione di affrontare con calma le duecentotrenta pagine che mi restano per concluderlo. Trovo che la lettura di un libro in inglese possa essere allo stesso tempo frustrante e coinvolgente. Per me la frustrazione deriva dai vocaboli che presentano delle difficoltà di traduzione anche quando sono contestualizzati e da qualche termine che viene definito “falso amico” a causa della sua ambiguità semantica. Il ritmo blando con cui leggo in inglese mi forza a soffermarmi maggiormente sui dettagli, ma la considero una coercizione utile dato che mi consente di aumentare il livello del mio coinvolgimento. A causa del tempo ho ridotto le mie sessioni ciclistiche e spero di riprenderle al più presto con un po’ di regolarità, ma per adesso continuo a salvaguardare la mia forma fisica tra le pareti domestiche.
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