Ogni colpo basso è un motivo in più per rialzarsi. Gli occhi assimilano libri che non servono per conseguire una laurea mentre le mani sollevano un bilanciere per appaiare lo sviluppo tra mente e corpo. La ragione in alcuni campi è una scienza esatta dalla quale è possibile imparare ciò che non si può apprendere dalle pagine di un manuale, ma è più complessa di quanto sembri e occorre una volontà di gran lunga superiore a quella di uno studente modello. La somma delle amarezze e delle sconfitte produce incentivi corroboranti per la vita, ma chi si affretta a usare l’abaco esistenziale e non frena la sua impazienza spesso giunge a un risultato deleterio e deprimente. Nel momento in cui sembra che nulla abbia senso ogni cosa si spoglia dei suoi attributi soggettivi e diventa irriconoscibile nella sua purezza. Lo sconforto è l’amante della pigrizia mentale e insieme figliano orde di errori nocivi. Non esistono motivi convincenti per migliorarsi, ma chi decide ugualmente di farlo è lungimirante e ripone la sua fede nell’unica entità a cui credo che debba essere concessa: se stessi. Non contano le parole di chi ha ragione e la verità, qualunque essa sia, risiede nelle azioni. I sermoni sono trascurabili come i gesti, ma i secondi lasciano la loro impronta nella realtà mentre i primi si dileguano con il narcisismo intellettuale o fuggono con la fine di un capriccio oratorio.
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