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Il respiro della coscienza: le spirali dello sviluppo

Il capo si china con un moto sonnolento sopra un banco della scuola dell’obbligo e durante questa manovra soporifera può accadere di rendersi conto che non si riesce a trarre un insegnamento concreto né da un libro né da chi ha l’onere di spiegarlo. Le gerarchie sociali cominciano a instaurarsi nei corridoi su cui si affacciano le aule della società futura. Alcune bambine assomigliano a delle centometriste nel loro passaggio dall’età dell’innocenza al battesimo della malizia e le loro spettatrici coetanee le osservano con invidia o con rassegnazione perché non dispongono degli stessi mezzi fisionomici per rompere il ghiaccio e l’imene. La moda in voga è il primo passo verso la scultura di un’epoca, ma al contempo è lucrativa e spietata come uno dei suoi tanti revival. La violenza e il sesso sono un evergreen nell’immaginario collettivo e producono perversioni banali che di tanto in tanto sfociano in atti efferati. I tentativi di spettacolarizzare ogni inezia sono ripetitivi e si fondo con gli sforzi sempiterni di speculare su ogni cosa in un mix scontato che talvolta produce momenti di frenesia generale. Qualcuno che si appresta a vivere può essere intimorito dai dubbi sul futuro e le sue scelte corrono il rischio di essere le figlie di una logica errata. Non è raro che taluni formulino il loro giudizio sul mondo in base agli eventi casuali della loro esperienza e le grandi verità che si disperdono di fronte a un aperitivo spesso sono l’ululato della frustrazione o il canto ingenuo di una serie costante di combinazioni fortuite. È difficile scorgere dei movimenti regolari in una ridda di gesti confusi, di espressioni sibilline e di dati falsati, perciò non resta che alzare con grazia il dito medio verso un punto avverso prima di iniziare ad allenare la mente e il fisico per dedicarsi anima (junghiana) e corpo a…

Francesco

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