Conversazioni anglofone e compere musicali

Oggi ho mangiato in una pizzeria coreana che non appartiene a nessuna catena statunitense e ho pranzato con il proprietario. Abbiamo parlato della sua nazione, della mia vita e dei miei viaggi. Costui vende pizza da dieci anni, ma ultimamente il volume dei suoi affari si è ridotto a causa dei molti concorrenti. Quando gli ho rivelato la mia età sono stato felice del suo commento: “You’re very young”. Dopo alcune chiacchiere calcistiche e gastronomiche mi ha detto qualcosa che ho deciso di assumere poeticamente come la profezia di uomo saggio dell’Estremo Oriente: “You’re a kind man and you’ll succeed in your life”. Non importa che queste parole trovino conferma nel futuro perché in ogni caso ne conserverò il suono. Prima di andarmene ho scattato una foto al mio interlocutore e poi l’ho salutato con una stretta di mano.

Ho passato il pomeriggio in un negozio di musica e per un prezzo abbastanza buono mi sono portato via sette album di vario genere: Kiko Loureiro, Weather Report, Marcus Miller, Marduk, Arch Enemy e Marty Friedman. Mi sono sentito come un bambino nel paese dei balocchi mentre sceglievo con attenzione cosa aggiungere alla mia collezione di dischi.

Francesco

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