Oggi ho modificato il mio itinerario ciclistico. Sono partito attorno alle cinque di pomeriggio e come al solito sono arrivato fino a Chiarone Scalo, ma invece di proseguire per Capalbio Scalo ho imboccato la strada che collega Selva Nera a Borgo Carigie e ho pedalato diversi chilometri in più prima di puntare nuovamente verso Orbetello. Dopo trenta chilometri ho fatto una breve sosta per dare un po’ di tregua alla mia schiena e per abbeverarmi, ma dopo un paio di minuti ho rimesso lo zaino sulle spalle e ho ripreso a pedalare con il retrogusto del Gatorade in bocca. Ho percorso più di cinquanta chilometri con un’andatura abbastanza buona per le mie capacità e ho coperto questa distanza per la quarta volta nell’arco di una settimana. In autunno vorrei percorrere nuovamente la Scansanese, ma questa volta sia all’andata che al ritorno. Ora come ora per me si tratta di un’impresa improba: il fiato non mi manca, ma devo lavorare sulla resistenza delle gambe. La Scansanese è piena di saliscendi e di tornanti che si snodano attraverso paesaggi splendidi e per raggiungerla occorre attraversare persino un tratto dell’Aurelia, ma è stupenda nonostante occorra un po’ di impegno e di pazienza per domarla. Ho avuto la forza e la fortuna di affrontare le salite e le discese della Scansanese in due occasioni e in un primo momento non è stato facile a causa del ricordo caustico di J. ma la seconda volta è andata meglio.
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