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Funzioni emotive a pieno regime

Ho eliminato le macchie di mestizia che nei giorni scorsi hanno imbrattato la mia esistenza. Dopo un breve stallo il mio stato d’animo ha ripreso il suo assetto consueto. Non ho impiegato molto tempo per superare l’ennesima delusione che mi ha sfidato in una gara clandestina lungo il solito tracciato di amarezze. Ormai sono un veterano delle corse nelle quali il vincitore ottiene solo la sopravvivenza del proprio equilibrio e sono lieto di salire per l’ennesima volta sopra una cassetta di verdura che funge da gradino più alto del podio. Ho imparato a non temere gli eventi destabilizzanti perché anche loro sono vittime del tempo e mi sono reso conto che le dimensioni del loro potere distruttivo spesso vengono ipertrofizzate dalla fantasia umana. Nella prima parte della mia giovane esistenza ho trascorso intere notti a contemplare le evenienze più tragiche della vita e grazie a questo lavoro introspettivo sono riuscito a rafforzare il mio carattere senza indurirlo. La mia esperienza, a dispetto della sua età, riesce a proteggermi da una vasta gamma di turbamenti e mi aiuta a salvaguardare le tonalità chiare del mio stato emotivo. Non sono un pischello virile e la mia verginità lo attesta inconfutabilmente, ma godo immensamente della fortuna che mi accompagna dal giorno in cui sono nato e non bado a chi la considera poco appariscente. Non ho una tabella di marcia da rispettare, non sono un camionista che trasporta ambizioni e non lascio che la parvenza della felicità saboti il mio sistema nervoso. Mi piace stare accanto alla realtà, amo ogni suo aspetto, e quando qualche convinzione fallace si acchita e la imita allora cerco di ricordare che lei non si trucca mai. Vivo tranquillamente mentre l’autunno è in vacanza e qualcuno si augura che egli muoia in un attentato di matrice islamica. Non ho un sogno di una notte di mezza estate, ma ho una collezione di giorni sereni che è in continua espansione. Credo che le chimere e le escursioni oniriche siano dei giochi stimolanti per la mente, ma penso che la prova empirica del mio stato di grazia sia impagabile.

Francesco

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  • Non ti sei perso nulla. Due film tutti di testa, studiati a tavolino per darsi un tono autoriale... Mezze ore di silenzi interminabili mai veramente funzionali da un punto di vista diegetico e una scena di una fellatio in piscina tanto per galvanizzare i festivalieri...

  • Mi fa piacere che quella frase ti sia rimasta impressa.
    Non voglio essere pedante, ma "autoriale" non esiste in italiano.
    Un giorno scriveremo un libro a tre mani e con la quarta mi consolerò.

  • Non te la devi prendere.
    Pensi che io non commetta mai degli errori?
    Comunque ti ritengo qualche spanna sopra a quel tizio che ogni tanto si firma "minorato inferiore" (o qualcosa di simile) e mi ammorba con le sue paternali.

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